Base riformista vuole defenestrare Zingaretti: partita l’opa al Pd. Obiettivo annientarlo come Conte
Il congresso di marzo del Partito democratico potrebbe essere l’occasione per la resa dei conti all’interno del Pd.
Ormai non è più un mistero che a sfidare l’attuale segretario di partito ci sia Stefano Bonaccini, che ora vuole togliere la poltrona a Nicola Zingaretti. Il governatore dell’Emilia Romagna è spinto dagli ex renziani di Base riformista che, come sottolinea Marco Antonellis su Tpi.it, nei corridoi del Nazareno vengono malignamente definiti come la mozione Torna a casa Matteo. Bonaccini sembra essere più che deciso a soffiare il posto al suo omologo della Regione Lazio, che però pare non abbandonerà il campo senza prima aver combattuto, forte anche dei numeri dalla sua parte. È stata derubricata come fake news in poche ore quella che vedeva Zingaretti dimissionario.
Stefano Bonaccini, però, ultimamente non ha le idee troppo chiare. Poche ore fa ha fatto un tweet in cui diceva ai suoi cittadini di “non mollare, perché è in arrivo la terza ondata del Covid”, Ma appena ieri si era unito a Matteo Salvini, che ormai da tempo spinge per la riapertura anche serale dei ristoranti. “Proprio ieri Bonaccini si era messo sulla scia di Salvini e voleva riaprire i ristoranti la sera? Oggi ricambia linea?”, si chiedono stupiti alcuni parlamentari emiliani, evidentemente spiazzati dall’atteggiamento del governatore della Regione.
Le guerre intestine all’interno del Partito democratico non sono certo una novità. I dem sono da sempre abituati a prendersi a sonore sportellate e ora tornano a fare quello che sanno far meglio dopo un periodo di pausa. La nuova guerra delle correnti si è innescata nel momento in cui Nicola Zingaretti ha deciso di uscire dal suo ruolo di incassatore per rispondere a quanti, dall’interno, ne criticano l’operato. Ora è battaglia aperta, come dimostra la discussione avvenuta ieri di cui dà conto Antonellis nel suo articolo. Durante la riunione per discutere sul tema delle donne nel partito, Base riformista ha messo sul tavolo anche il nodo Andrea Orlando: il ministro, che è anche vicesegretario, pare non abbia nessuna intenzione di dimettersi dal suo ruolo nel partito. Questo sta creando ben più di qualche malumore, che dovrà essere placato bel più breve tempo possibile.
Una situazione che la direzione di partito avrebbe letto in un modo ben preciso: “Mandano avanti i pesci piccoli per vedere l’effetto che fa e loro stanno dietro a godersi lo spettacolo”. Queste sono le parole di un dirigente dem captate da Marco Antonellis, che spiegano alla perfezione il clima che si respira al Nazareno. Intanto, Nicola Zingaretti vuole sigillare il patto con il Movimento 5 Stelle e per farlo è disposto a concedere loro una poltrona nella sua giunta regionale, quella dell’assessore al Bilancio. La posizione è attualmente sguarnita, visto che Alessandra Sartore, donna di fiducia del governatore, è approdata al governo come sottosegretario al Mef. Una mossa strategia da parte di Nicola Zingaretti, che però potrebbe ulteriormente creare acredini tra le correnti: “Vedrete che quelli di Base Riformista avranno da ridire anche su questo. Loro sognano di stare soli e perdenti come ai tempi di Renzi”. L’obiettivo di Base riformista non è nemmeno troppo nascosto: annientare Nicola Zingaretti come è stato fatto con Giuseppe Conte.