Torino, mani al collo, calci in pancia, padellate alla moglie: non ha fatto un caffè. Arrestato egiziano
Succede a Torino: dove un uomo di origini egiziane si è scaraventato sulla moglie. Le ha stretto le mani al collo. Le ha sferrato calci nello stomaco e padellate, dopo avergli lanciato contro persino uno stendino da biancheria. La donna, pestata in quanto rea, ai suoi occhi, di non avergli preparato un caffè. Ha chiesto aiuto alle forze dell’ordine. Per questo, gli agenti, chiamati dalla vittima dopo il pestaggio, hanno arrestato il marito egiziano, ora in cella. Sembra la scena tragicomica di un film satirico. Uno scenario drammatico che rievoca le dissertazioni ironiche sul tema del maschilismo becero, sul genere di quelle che Checco Zalone dissemina qua e là in canzoni e siparietti cabarettistici. E invece: è la pura verità raccontata dalla cronaca che arriva, in questo caso, da Torino. A distanza ravvicinata da efferati femminicidi, epilogo tragico di maltrattamenti e violenze domestiche di cui ci parlano i media proprio in questi giorni.
Torino, calci e padellate alla moglie: arrestato il marito egiziano
Ora, se la vicenda sia frutto di un retaggio culturale ancestrale che vuole la figura della donna soggiogata a quella dell’uomo o se sia una forma di degenerazione tipica di di una quotidianità familiare violenta e punitiva, poco importa. Resta il fatto che alla povera signora, l’ultima vittima di un’odiosa serie di maltrattamenti domestici che la realtà di tutti i giorni ci rimanda, è bastato un “no” alla richiesta del marito (un immigrato egiziano) di preparargli un caffè, per essere colpita. Brutalmente: con lanci di oggetti. Padellate e calci allo stomaco. Come se davvero in questi istanti di furia incontenibile e rancore mai sopito, l’aguzzino di turno avesse scagliato contro la moglie di turno qualunque cosa gli capitasse a tiro. E quando le stoviglie e oggetti sotto mano sono finiti, è ricorso a mani e piedi che aveva a disposizione.
Una scena horror, con lancio di oggetti e mani al collo sulla povera vittima
Una scena da film horror: altro che commedia. Dove la protagonista al centro di un copione violento è ancora una donna, vittima di maltrattamenti perpetrati – come il cliché ribadisce spesso – al rientro a casa del marito, in Borgo Vittoria a Torino, dopo una giornata di lavoro. Il fatto che la moglie non fosse pronta ad esaudire ogni suo ordine. Qualunque sua richiesta, per quanto banale, ha fatto andare l’immigrato egiziano su tutte le furie. Il quale, bisogna aggiungere, al diniego della moglie le si è scagliato addosso anche stringendole le mani al collo.
Tutto per non aver preparato un caffè…
Dimenandosi, la vittima è riuscita a liberarsi dalla presa e a fuggire verso la camera da letto dove l’uomo, alla minaccia di chiamare la polizia, l’ha colpita prima tirandole dietro un’arancia. Poi uno stendino per la biancheria. E poi picchiandola con una padella, mentre la donna cercava di raggiungere il soggiorno in cerca del cellulare. Ormai a terra, la vittima è stata colpita dal compagno con calci allo stomaco. Poi, terminata l’aggressione, si è spostato sul divano a guardare la tv. A quel punto, la donna ha chiamato il 112. Gli agenti giunti sul posto hanno accompagnato la coppia in Questura per accertamenti. Al termine dei quali l’uomo è stato arrestato per maltrattamenti.