Rocco Casalino, il pianto disperato per l’addio di Giuseppe Conte a Palazzo Chigi (e le parole di Enrico Mentana)
Dentro Mario Draghi, fuori Giuseppe Conte. Oggi, sabato 13 febbraio, si è consumato il giuramento dell’ex governatore della Bce e della sua squadra, che pone una pietra tombale sulla parentesi (lunghissima) del presunto avvocato del popolo a Palazzo Chigi. Conte, nel momento del passaggio della campanella, si è mostrato sorridente, disteso. Insomma, è riuscito a dissimulare benissimo, a nascondere quello che con grande probabilità era il suo vero stato d’animo. Già, rosica. Ne siamo sicuri. Ed è umano, giusto, corretto chi sia così.
L’ormai ex premier Conte, inoltre, ha incassato un calorosissimo applauso dai dipendenti di Palazzo Chigi, affacciati alle finestre quando lui era uscito nel cortile. Applauso lungo, rumoroso, sentito. Insomma, l’avvocato è conosciuto come persona affabile e questo lo ha dimostrato: tra i dipendenti del Palazzo, insomma, si è fatto voler bene. Un applauso del genere, per inciso, non lo si sentiva dai tempi di Gianni Letta, che a un passaggio di consegne incassò l’affetto dei lavoratori, sempre affacciati alle finestre.
E in tutto ciò, nel corso della diretta di Enrico Mentana su La7, sono apparse delle immagini piuttosto clamorose: quelle di un Rocco Casalino letteralmente disperato. “Visibilmente commosso”, dice il direttore del TgL7. E ancora, Mentana ha aggiunto: “Umanamente è una bella immagine”. Chissà. Per certo Casalino era disperato, in lacrime, il volto sofferente. Già, brucia perdere il potere e il ruolo di portavoce del presidente del Consiglio, figurarsi quanto brucia a lui, ambizioso per natura e vocazione. Ma tant’è, ora potrà consolarsi con la promozione del suo libro, Il Portavoce, di cui già negli ultimi giorni si sta parlando moltissimo,.