Sondaggi, neanche Draghi risolleva Pd e M5S: il centrodestra vince sempre e FdI li scalza

Nessun “effetto Draghi” sui sondaggi: nelle intenzioni di voto degli italiani il centrosinistra continua a perdere e il centrodestra resta ampiamente maggioranza, con FdI che continua a scalzare il Pd e ad aggiudicarsi il posto di secondo partito. A chiarirlo è la rilevazione di Euromedia Redearch per Porta a Porta, con la quale Alessandra Ghisleri ha testato i cittadini alla vigilia della formazione del nuovo governo.

La conferma dei sondaggi: il centrodestra vince sempre

Gli scenari presi in considerazione per il voto, com’è naturale che sia, non contemplano Draghi nell’agone elettorale, mentre continuano a fotografare l’esito delle elezioni se si votasse con la situazione attuale, con un partito di Giuseppe Conte o con il premier uscente alla guida del M5S. In tutte e tre le ipotesi testate, anche stavolta, il centrodestra si conferma ampiamente maggioranza, lasciando indietro il centrosinistra di una solida decina di punti. Nel primo scenario, il centrodestra staccherebbe M5S, Pd e Leu, senza IV, con il 47,2% contro 36,7%; nel secondo, vale a dire con un partito di Conte in campo, la vittoria sarebbe 45,7% a 38,1%; nel terzo caso, con Conte alla guida dei Cinquestelle, poi, sarebbe di 46,6% a 37,5%.

Neanche Draghi salva il Pd: FdI secondo partito

Per quanto riguarda le intenzioni di voto per i singoli partito, alla vigilia del governo Draghi, le percentuali non subiscono grandi variazioni. La Lega perde lo 0,7, passando dal 22,8 al 22,1% nelle tre ipotesi. Il Pd nella situazione attuale otterrebbe 19,5%, ma scenderebbe al 12,4% con Conte capo di un suo partito e si attesterebbe al 15% nel caso il premier uscente si mettesse alla guida dei 5Stelle. Dunque, in due scenari su tre FdI con il suo 15% diventerebbe secondo partito.

Il partito di Conte annienta il M5S

Quanto al M5S, secondo il campione di Euromedia Research per Porta a Porta, avrebbe il 14,7% nel panorama elettorale attuale; scenderebbe al 10,7% con Conte alla guida di un suo partito; arriverebbe al 20% se il premier uscente guidasse il Movimento voluto da Grillo. Se Conte presentasse oggi alle elezioni un suo partito, la formazione politica otterrebbe il 12,4%. Forza Italia oscilla d tra l’8,2% e il 7,5% con il valore più basso nel caso Conte si presentasse alle elezioni con una sua forza politica. Italia Viva di Renzi avrebbe tra il 3,5 e il 3,4% Calenda con Azione è valutato tra il 3,6 e il 3,1%; la Bonino con +Europa tra il 2,4 e il 2%. Leu oscilla tra il 3,3% e il 2,5%.

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