Giulia Bongiorno, la Lega punta su di lei: ipotesi poltronissima nel nuovo governo
Bocche cucite sui ministri. Mario Draghi deciderà da solo, con l’ausilio di Sergio Mattarella. Eppure questo non basta a fermare i partiti che invano chiedono al premier incaricato quanti e quali ministeri toccherà loro. Una cosa su questo toto ministri pare certo: il Partito democratico dovrà accontentarsi. I pronostici di Repubblica affidano ai dem non più di due poltrone. Peccato che in coda siano tre: il vice Andrea Orlando, l’attuale ministro della Cultura Dario Franceschini e quello della Difesa Lorenzo Guerini. E così a Nicola Zingaretti non resterà che scegliere. Più probabile la nomina del capodelegazione del governo uscente, il segretario del Pd. Non se la passano meglio i Cinque Stelle. Luigi Di Maio ha già messo le mani avanti per il suo attuale dicastero, gli Esteri.
Ma non è escluso che al suo posto possa finirci Stefano Patuanelli. I grillini poi devono tenere conto di altri due nomi: Alfonso Bonafede, il cui operato alla Giustizia è piaciuto a ben pochi e, in caso di ripensamenti, Giuseppe Conte. Nel frattempo, per una Lega serenamente avviata sulla coppia Giancarlo Giorgetti- Giulia Bongiorno, in Forza Italia è rivolta. Ai berlusconiani toccherebbe un solo ministero e non tutti sono d’accordo sul nome di Antonio Tajani. Repubblica parla di un certo malcontento dalle parti di Annamaria Bernini, che ha trovato una sponda in Licia Ronzulli. Se la prima andasse al governo – è il ragionamento – la seconda potrebbe prenderne il posto di capogruppo in Senato.
L’agitazione prende piede anche in +Europa-Azione, dove si vocifera di un duello fra Emma Bonino, che s’ è già fatta avanti, e Carlo Calenda, che tornerebbe volentieri da Bruxelles. Per non parlare poi di Italia viva alle prese con Ernesto Maria Ruffini, super-tecnico prestato all’Agenzia delle Entrate, e la ex capodelegazione Teresa Bellanova. Quest’ultima costretta alle dimissioni, non disdegna un nuovo incarico. Infine c’è lei: Maria Elena Boschi. La deputata braccio destro di Matteo Renzi dopo essere rimasta ferma nel Conte 2, potrebbe questa volta essere accontenta con una poltrona. I partiti però dovranno battersi non solo tra di loro, ma anche con i fedelissimi di Draghi a cui il presidente del Consiglio potrebbe affidare ruoli strategici.