Draghi: “Fisco progressivo e niente flat tax”. Prima doccia fredda per Salvini “europeista”
Brutte notizie per Salvini e la Lega, che vogliono dare il loro sostegno al governo Draghi: il premier incaricato infatti ha escluso che nel suo programma possa esserci la flat tax, cavallo di battaglia del Carroccio. Nel corso delle consultazioni per la formazione del nuovo esecutivo, Draghi ha anticipato che intende lavorare a un sistema fiscale basato sulla progressività oltre che a un potenziamento della lotta all’evasione, giudicata un “male endemico” e che non può essere considerata un dato “strutturale”.
“Niente flat tax”: da Draghi la prima doccia fredda per Salvini versione “europeista”
Una delle tre grandi riforme nel programma di Draghi è proprio quella della fisco. “Sulla progressività ha parlato in stampatello maiuscolo”, riferisce un parlamentare uscito dalle consultazioni. “Rimodulare le aliquote ma tenendo un sistema progressivo senza aggiungere nuove imposte. Insomma – chiarisce – no aliquota unica e flat tax“. Un bel problema per Salvini visto che la Lega da sempre chiede proprio il contrario del sistema progressivo voluto da Draghi, ossia una aliquota fiscale fissa. Oltre a ingoiare la Ue, Salvini, novello “europeista” per Draghi, si farà andar bene anche la riforma fiscale?
Draghi espone ai partiti il suo programma di governo
Intanto prosegue il secondo giro consultazioni del premier incaricato. Draghi ha già incontrato i “responsabili”, LeU e Italia Viva. A seguire, Fratelli d’Italia, Pd, Forza Italia (guidata da Berlusconi appena arrivato a Roma), Lega e infine M5S. Domani alle 12.45 sono attese le parti sociali. Draghi ha già messo sul tavolo i punti cardine del suo programma: vaccini, scuola e crescita. E ha anche annunciato tre grandi riforme, chieste dalla Ue per meglio gestire i miliardi del Recovery fund: quella della pubblica amministrazione, della giustizia civile e appunto del fisco.
Italia Viva: “Sostegno totale, con o senza ministri politici”
Dal canto suo, Italia Viva conferma il totale sostegno “all’impianto di programma e alle scelte che Draghi porterà avanti, con grande attenzione al piano vaccinale che va rafforzato rapidamente con attenzione al mondo della scuola”. Lo riferisce l’ex ministro Teresa Bellanova al termine delle consultazioni a Montecitorio. Sostegno sia se il governo sarà tecnico sia se avrà anche incarichi assegnati a politici, chiarisce la Bellanova. Un commento veloce da parte di Maria Elena Boschi sul destino personale di Conte (che forse si candiderà alle suppletive della Camera appoggiato da Pd-M5S-LeU) che “francamente non è la priorità, prima vengono i 60 milioni di cittadini italiani”. Matteo Renzi non dice nulla per lasciare il posto alle sue colleghe, si rivolge ai cronisti solo per dire: “Sono felice. Ciao, I love you”.
LeU spera che i giallofucsia siano uniti nei confronti del governo Draghi
“Abbiamo riconfermato a Draghi la nostra disponibilità – dice Federico Fornaro di LeU al termine del colloquio con l’ex numero uno della Bce – ad accogliere l’appello del presidente Mattarella. E’ stato un incontro solo programmatico e non abbiamo discusso di ministri”. Per i compagni di Speranza “l’auspicio è che le tre forze dell’alleanza, M5s, Pd e LeU, possano concordare un atteggiamento univoco sul costituendo governo”. Inoltre LeU insiste con la sua pregiudiziale nei confronti della Lega, ribadendo l’opportunità “che il perimetro politico del nuovo governo sia ben definito”.
Non sappiamo se Draghi farà gli interessi della nazione – il suo curriculum però non lascia ben sperare – ma appare chiaro che farà di tutto per dar vita a un governo di “alto profilo” come chiesto da Mattarella. Perché sono in gioco i miliardi-trappola Ue del Recovery plan.