Stefano Bonaccini, ecco l’antagonista di Nicola Zingaretti alla segreteria del Pd: gli ex renziani puntano su di lui
“Congresso! Congresso!”. Questo è il mantra dentro il Pd. Lo chiedono tutte le correnti del partito, ma anche “cani sciolti” come il capogruppo al Senato Marcucci e molti sindaci autorevoli come Dario Nardella (Firenze), Giorgio Gori (Bergamo), Antonio Decaro (Bari), che però fanno parte della corrente Base riformista. Questo solido gruppetto punta tutto su Stefano Bonaccini per sfidare Zingaretti o, se non va al governo, sul vicesegretario Andrea Orlando. Su Bonaccini, invece, molti che il governatore dell’Emilia Romagna voglia lanciarsi nella corsa per la segreteria.
Piace il suo essere sempre vincente da tutte le prove e le competizioni, elettorali e politiche. Sul suo nome convergerebbero molti big di molte aree dem. Si profila, quindi, una sfida Zingaretti-Bonaccini o se l’attuale segretario dovesse lasciare, tra Bonaccini e Orlando. Nel frattempo nel Pd si discure sul governo Draghi e il dibattito si fa sostanzioso: “Meglio un governo con tutti tecnici, magari tecnici d’area, come fu per il governo Dini, più che per il governo Ciampi, e dunque meglio del governo Monti, che non un governo con ministri politici tutti riconoscibili, come fu con Nenni e Togliatti nei governi di De Gasperi”, è la linea maggioritaria.
Sul governo però decide Draghi. E dalle indiscrezioni che arrivano sembra che l’ex governatore della Bce volgia puntare su un governo prettamente politico, magari con dentro i big di tutti i partiti. Zingaretti, preso in mezzo dalla richiesta del congresso e dal lavoro sul nuovo governo, risponde così: “Faremo il congresso anticipato, non appena sarà chiuso il capitolo del governo. Ma spero che nessuno voglia rimettere indietro le lancette dell’orologio”. Una frecciata a quelli che vorrebbero far rientrare Matteo Renzi nel partito. Una scelta che Zingaretti esclude assolutamente, annce dalla pancia dle partito qualche voce dissonante esce. Qualche giorno fa un big dem aveva fatto sapere che è proprio il senatore di Rignano che avrebbe intenzione di rientrare, proprio per cambiare la linea politica del Pd e scalzare così Zingaretti. E Bonaccini sarebbe il suo cavallo di Troia.