Giancarlo Giorgetti, l’uomo dietro la svolta europeista di Matteo Salvini: ecco come lo ha convinto a dire si a Mario Draghi

 Il 16 dicembre Giancarlo Giorgetti, in una intervista al Corriere della Sera, faceva tre considerazioni: il governo Conte cadrà, il centrodestra non è pronto a governare, un governo “con dentro i migliori, guidato dal migliore”, che poi sarebbe la descrizione di  Mario Draghi. In pratica il numero due della Lega aveva previsto tutto e proprio per questo motivo stava lavorando ai fianchi Matteo Salvini per fargli accettare l’idea di entrare al governo con cinquestelle (con cui c’era già stato) ma anche con l’odiato Pd. E di non  preoccuparsi di lasciare scoperta l’ala destra a Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia.

Giorgetti voleva far capire a Salvini che in questo modo si poteva far cambiare l’immagine internazionale della Lega, “e dare a Salvini la credibilità e l’affidabilità che ancora non ha”, scrive il Corriere della Sera. Salvini, infatti, dopo aver incontrato Draghi per le consultazioni ha insistito sul fatto che con  SuperMario si può parlare di cantieri, di lavoro, di taglio delle tasse. “Non puoi governare l’Italia se non fai parte delle forze di governo in Europa”, gli spiegava da tempo Giorgetti. Il quale ha cercato proprio questo; cercare di far capire i punti politici in contatto che Salvini poteva avere con Draghi.

C’è chi sottolinea, per dare un segno a questa svolta liberale di Salvini, che il leader del Carroccio potrebbe guidare nel prossimo giro di consultazioni una delegazione unitaria del centrodestra di governo, con Berlusconi e i popolari, e senza la Meloni: così dimostrerebbe di non avere paura di avere un concorrente a destra. E p0i, ricorda sempre il Corriere, quando Matteo Salvini è stato al governo, titolare del dicastero dell’Interno ha visto raddoppiare i suoi consensi elettorali, portando la Lega a quella che è oggi: il primo partito italiano. Per Salvini potrebbe essere una altra scommessa da vincere.

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