Giudici vergognosi: arriva lo sconto di pena per il rom che travolse e uccise il vigile Niccolò Savarino

Tre anni e due mesi da scontare agli arresti domiciliari per due furti in appartamento commessi in centro a Milano a febbraio dell’anno scorso.Questa la pena patteggiata da Remi Nikolic, il giovane, oggi 25enne, che ancora minorenne, il 12 gennaio 2012, ha travolto e ucciso l’agente della polizia locale Nicolò Savarino al volante di una Bmw X-5 in piazza Alfieri. Dopo 5 anni e mezzo di carcere minorile per l’omicidio, Nikolic ha ottenuto l’affidamento in prova e l’11 febbraio del 2020 ha finito di scontare la pena.

Dopo meno di due settimane, il 22 febbraio, il ragazzo di etnia rom, assieme a Martin Jovanovic e Alen Djordjevic ha deciso di ripulire nel giro di poche ore un appartamento in via Sanzio e poi uno via Amadei portando via denaro, gioielli e preziosi di ogni genere. Pochi mesi dopo, a luglio, però, gli investigatori della squadra mobile lo hanno rintracciato e arrestato con i due complici.

Oggi il giudice Orsola De Cristoforo, accogliendo l’istanza dell’avvocato David Russo con il parere favorevole del pm Francesca Crupi, ha ratificato il patteggiamento per Nikolic, da una settimana già ai domiciliari dopo che lo stesso giudice ne aveva autorizzato il passaggio dal carcere San Vittore nel quale si trovava da oltre 6 mesi. In aiuto del 25enne è intervenuto don Gino Rigoldi che gli ha dato in affitto un appartamento alla periferia Ovest della città. Inoltre il cappellano del carcere “Beccaria” – stando all’istanza di domiciliari presentata dalla difesa – si è detto disponibile a offrire a Nikolic un tirocinio formativo in una cooperativa finanziata dalla sua fondazione.A settembre era stato assolto dall’accusa di concorso nell’omicidio volontario Milos Stizanin, serbo che era in auto con Nikolic quel giorno di quasi 10 anni fa. “ll patteggiamento accolto oggi dal Tribunale di Milano è l’ennesimo schiaffo e l’ennesima offesa ai parenti di Nicolò Savarino – commenta l’ex vicesindaco di Milano Riccardo De Corato – Credere nella riabilitazione di un simile delinquente, dopo che, appena scarcerato per l’omicidio, è subito tornato a rubare, è grottesco”.

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