Marco Travaglio l’ha presa bene: “Matteo Renzi? Crisi delinquenziale, invidioso allergico alla giustizia”
Ciao ciao, Giuseppe Conte. Fatto fuori. A casa. Cacciato. Niente più Palazzo Chigi. Arriva (forse) Mario Draghi. E secondo voi come la ha presa Marco Travaglio? Ecco, maluccio, per usare un’eufemismo. Un travaso di bile, quello firmato dal direttore del Fatto Quotidiano in prima pagina oggi, mercoledì 3 febbraio, il primo giorno dell’Italia senza il “suo” Conte”. Furia cieca contro Matteo Renzi, un profluvio di insulti. Insomma, per Travaglio una spettacolare, godibilissima, crisi di nervi. Di cui vi diamo un piccolo assaggio.
Di seguito, l’attacco del pezzo di Travaglio: “Non è vero che l’esplorazione di Fico sia stata totalmente inutile. Non ci ha ridato un governo, ma almeno ha spiegato fino in fondo a chi ancora avesse dubbi cosa c’era dietro la crisi più demenziale e delinquenziale del mondo scatenata da Demolition Man: al netto delle ragioni psicopolitiche, dall’invidia per la popolarità di Conte alla frustrazione per l’unanime discredito che lo precede su scala mondiale (Arabia Saudita esclusa), ci sono l’inestinguibile bulimia di potere, l’acquolina in bocca per i 209 miliardi in arrivo, la fame atavica di poltrone del Giglio Magico e la congenita allergia per una giustizia efficiente e uguale per tutti”, scrive il direttore.
Dunque, in breve sintesi. Crisi “demenziale e delinquenziale”, innescata da Renzi, al quale gli aggettivi devono essere evidentemente riferiti. Poi le ragioni “psicopolitiche”, dell'”invidioso” e “frustrato” Demolition Man. E ancora, la “bulimia di potere”, la “fame atavica di poltrone”, e anche la “congenita allergia per una giustizia efficiente e uguale per tutti”, la quale giustizia, stando al pensiero di Travaglio, sarebbe stata garantita da Alfonso Bonafede (il Bonafede che Renzi non avrebbe mai digerito). Insomma, grassissime risate. Il fondo di Travaglio ovviamente prosegue. Ma tanto basta per farvi capire come la abbia presa. Giornataccia, per il direttore…