Bellanova e Bonetti, ex ministre beffate da Renzi: sul tavolo di Fico i loro nomi non ci sono
Bellanova e Bonetti, le ex ministre beffate da Renzi, appese al filo della speranza e dell’incertezza. Smarrite nei meandri dei “misteriosi” progetti del leader di Iv. I nodi da sciogliere nell’intricata matassa della crisi sembrano aumentare a ogni nuovo incontro tra Fico e la “vecchia” maggioranza. Quelle di cui le due titolari di dicasteri facevano parte. E sul cui abbandono, magari, in queste ore si staranno interrogando più dubbiose che mai. Dopo il colloquio con Fico di ieri, a chi gli chiede come sia andata, Renzi replica: «Molto bene. La scelta del presidente Mattarella è stata come sempre saggia. E finalmente si parla di contenuti. Questa crisi non è sul carattere o sulla simpatia: è una crisi sulle scelte da fare per il futuro». Già, il futuro. Negli sguardi intercettati in questi giorni dai flash dei fotografi e dalle telecamere della tv, lo sguardo di Renzi e dei suoi tradisce incertezza e malcontento. Soprattutto nelle due ex ministre, Teresa Bellanova e Elena Bonetti. le due donne di ferro dell’ex premier. Le due amazzoni di Iv su cui Renzi ha puntato. O meglio, sulle loro dimissioni da ministre. Rispettivamente: dell’Agricoltura, la prima. Delle pari opportunità e della famiglia, la seconda.
Bellanova e Bonetti, le ex ministre beffate da Renzi
Sguardi incerti, i loro, che si perdono nel caos scatenato dal senatore di Iv che ora, lo ha detto appena ieri sera, vuole fare chiarezza. Vuole mettere tutto nero su bianco. Vuole parlare del futuro. Non vuole aprire subito al Conte ter, perché, dice Renzi al Corriere della sera ancora oggi, «questa insistita personalizzazione su Conte tradisce il vero problema. Che non è il nome del premier, ma la direzione del Paese. Chi ha meno esperienza pensa che la politica sia solo uno scambio di incarichi, ma in realtà la vera sfida sono i progetti». Appunto, i progetti. Gli incarichi. Cosa aspetta le due alfiere renziane nella grande scacchiera del prossimo governo? Quando si parla di nomi e di ruoli, in queste ore di perlustrazioni e colloqui con il presidente della Camera grillino, la Bellanova e la Bonetti cercano di capire. Ma i nomi che circolano sono sempre gli stessi.
Tra i nomi che circolano al tavolo di Fico non figurano i loro
Anche il bene informato quotidiano di via Solferino lo riporta: «Sui giornali e nei talk, girano voci poco rassicuranti. Boschi e Rosato, quasi certi. E forse proprio anche lui, Renzi (Difesa o Interni, ma non più Esteri, dopo che l’altro giorno, in piena crisi, ha partecipato – ben pagato – a una conferenza in Arabia Saudita, regime teocratico che nega i diritti alle donne e prevede la pena di morte per gli omosessuali). Per incarichi da sottosegretario: Scalfarotto, Anzaldi e Giachetti». Ma su Bellanova e Bonetti, per l’appunto, tutto tace. E ora le due si staranno chiedendo se è stato giusto assecondare la mossa del capo. Se nei giorni caldi del putuferio di dimissionie conferenze stampa, sarebbe stato meglio fermare la giostra e parlare chiaro. Più nel dettaglio di promesse e rassicurazioni sventolate sotto il naso di chi ora, magari, si sente beffato e dimenticato.
Bellanova e Bonetti, vite politiche sospese e appese ai “misteriosi” progetti di Renzi
Se nel risiko del nuovo schema di governo che prova a delinearsi in questi giorni di colloqui e compromessi, annunci e smentite, ci sarà un posto da ministre per loro due, ex titolari di dicasteri chiamate da Renzi al grande sacrificio: quello delle poltrone. Che ora il numero uno di Italia Viva ridiscute al tavolo delle “esplorazioni” e sulle quali si interrogano la Bellanova e la Bonetti, che appaiono ogni ora che passa, più “dimesse” che “dimissionarie”. Anzi, per citare Lucia Annunziata che, con sarcasmo, nei giorni scorsi le ha definite come «due corpi ostaggi» del delirio renziano. Due vite politiche il cui giudizio è sospeso. O meglio, appeso, ai misteriosi progetti di Renzi per il futuro…