Dimissioni di Conte: a lutto stretto Lilli Gruber, Travaglio e Scanzi. «Ora l’Italia è in pericolo…»
“Alla fine ci sono quasi riusciti. I poteri marci, con giornaloni e onorevoli burattini al seguito, non potevano perdere l’ultima occasione di mettere le zampe sui 209 miliardi del Recovery Fund piazzando a Palazzo Chigi l’ennesimo prestanome…”, è l’attacco dell’editoriale di questa mattina di Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano. Che succede? Le dimissioni di Conte…
Le dimissioni di Conte e il lutto stretto dei suoi laudatores
Succede che oggi il presidente del Consiglio Giuseppe Conte salirà al Quirinale per rassegnare le sue dimissioni dopo la crisi di governo. Prima della salita al Colle, il Consiglio dei ministri convocato alle 9.00 dove il premier formalizzerà il passo indietro. La decisione, comunicata nella serata di ieri attraverso una breve nota di Palazzo Chigi, arriva dopo che nell’intera giornata si erano rincorse voci su un possibile passaggio da Mattarella già nel pomeriggio.
Una notizia ferale per l’house organ del premier, Il Fatto Quotidiano, che oggi in prima pagina scatena la rabbia di Marco Travaglio: “Gli italiani avevano appena ritrovato un po’ di fiducia nelle istituzioni per la partenza a razzo della campagna vaccinale e i contagi in calo qui e in aumento all’estero. Erano financo disposti a perdonare i trasformismi dei responsabili pur di neutralizzare i trasformismi degli irresponsabili… Oggi sapremo se i poteri marci faranno cappotto o verranno fermati in extremis. Basterebbe pochissimo, cioè che 5Stelle e Pd restassero fermi in blocco sulla linea decisa e ripetuta per dieci giorni: porte chiuse a chi ha scatenato la crisi, nessun altro governo, o Conte o elezioni. A quel punto i renziani che ancora credono al loro capo (accade anche questo) capirebbero che Iv ha chiuso e le urne sono dietro l’angolo. E magari si ricorderebbero chi li ha votati. Oppure andremmo alle elezioni e potremmo persino avere una lieta sorpresa…”, scrive Travaglio.
Scanzi dalla Gruber, due indignati al prezzo di uno
Già ieri sera, l’altro contiano di ferro, Andrea Scanzi, sempre dell’house organ di Conte, aveva duettato a Otto e mezzo con una indignatissima Lilli Gruber, che parlava come se l’apocalisse fosse alle porte con le dimissioni di Conte. A tutti i suoi ospiti, la Gruber chiedeva un atto di indignazione per quanto organizzato ai danni di Conte. “E ora? E l’Italia?”. Domande alle quali tutti hanno cercato di rispondere con toni altrettanto angosciati, a cominciare da Scanzi.
Poi, sul “Fatto”, stamane, Scanzi s’è scatenato contro Renzi: “Sono passati più di dieci giorni dall’inizio della crisi politica più stupida degli ultimi 180 mila anni. In tanti non hanno ancora capito perché Matteo Renzi stia facendo tutto questo casino… Supplica finale: a prescindere che il futuro sia un Conte ter o un voto anticipato, uno così lasciatelo al centrodestra. Agli Anzaldi. Alle Meli. Insomma: all’evanescenza. Non merita politicamente altro”.