“C’è un assembramento al bar”, ma sono manichini. La provocazione di un ristoratore di Cuneo
Allestire il dehors del proprio bar con una decina di manichini vestiti di tutto punto, per dare l’impressione di un locale affollato – e possibilmente trarre polemicamente in inganno le forze dell’ordine perennemente sul «chi va là» alla ricerca del malcapitato esercizio da multare.
Al bar c’è l’assembramento di manichini
«Un vero assembramento», commenta ironicamente Palo Rinaldi, 26 anni, gestore del bar Cit di Saluzzo (provincia di Cuneo). Ed effettivamente, fa sapere a Repubblica, «una delle volanti che controllano il territorio venerdì sera ha rallentato» per verificare che nessuno stesse effettivamente violando le misure contenute nel Dpcm. Una provocazione che nasce dall’esasperazione: dopo due mesi e mezzo di chiusure e restrizioni anti Covid, oscillando tra l’arancione e il rosso, esercenti e ristoratori piemontesi – ma non solo – sono con l’acqua alla gola.
Il gestore del bar: “Noi non siamo manichini”
«E’ un’idea che ho replicato dopo aver visto altri locali a Milano e anche qui nel Cuneese, a Barge – spiega Rinaldi – Io però ho voluto chiedere la collaborazione dei negozi della zona per dare loro anche un po’ di visibilità. In pratica il mio dehors è diventato una seconda vetrina per i negozi di abbigliamento che sono in difficoltà tanto quanto i bar». L’iniziativa, lodevole, vuole però essere soprattutto una provocazione al grido di «noi non siamo manichini».
«Vogliamo rispettare le regole e quindi restiamo chiusi ma con le luci accese per ricordarvi che esistiamo» questa la farse scritta su di un cartello appeso alla vetrina del dehors. «Siamo costretti a chiusure a singhiozzo, è difficile anche solo progettare cosa acquistare e in quali quantità perché non possiamo permetterci di dire di no a un cliente ma non possiamo nemmeno rischiare di buttare via le merci. Chiediamo il diritto di poterci organizzare e di sapere che cosa accadrà su un periodo un po’ più lungo, non possiamo permetterci di vivere alla giornata», conclude il barista.