Arrestati 3 nigeriani alla stazione di Bolzano. Uno di loro rompe il naso a un poliziotto
Tre giovani nigeriani di 21, 26 e 28 anni sono stati arrestati per rapina aggravata in concorso e resistenza e violenza a Pubblico Ufficiale dalla Polizia Ferroviaria di Bolzano, con la collaborazione delle volanti della Questura. Il fatto è accaduto nel pomeriggo di mercoledì 13 gennaio verso le 14.30, a bordo del Regionale 3843 diretto a Verona.
Poco prima della fermata di Ora, un ragazzo nigeriano è stato avvicinato da alcuni coetanei che gli hanno strappato di mano con la forza il suo telefono, minacciandolo pesantemente di morte se avesse reagito o avvisato qualcuno. La vittima, però, non si è persa d’animo ed ha avvisato immediatamente il capotreno che, intervenuto nella carrozza dove vi era il gruppo degli aggressori, nulla ha potuto fare intimorito dalla reazione dei soggetti che hanno cominciato a sbattere violentemente le mani sulle pareti della vettura, alzando la voce.
Il capotreno ha immediatamente allertato la Polizia Ferroviaria di Trento che si è fatta trovare al binario: raccolta nell’immediatezza la denuncia, ed intuito che gli autori del fatto erano sicuramente scesi ad una fermata precedente, per fare ritorno in direzione opposta, ha avvisato immediatamente i colleghi di Bolzano affinché controllassero i convogli in arrivo da Trento.
I poliziotti, giunto il treno regionale a Bolzano, hanno riconosciuto i tre stranieri e li hanno bloccati, con il telefono della vittima ancora in tasca. Sentendosi scoperti, i tre nigeriani hanno da subito opposto resistenza fino a quando sono stati condotti negli uffici di Polizia, dove uno di loro ha sferrato un pugno al volto di uno degli agenti della Squadra Volante, nel frattempo intervenuti in ausilio, provocandogli la rottura del setto nasale.
I tre sono stati arrestati e portati in carcere a Bolzano in attesa dell’udienza di convalida. Questa mattina il Giudice per le indagini preliminari di Bolzano, a seguito dell’interrogatorio di garanzia, ha convalidato l’arresto e disposto la custodia cautelare in carcere.