Sui sondaggi piomba la lista Conte. E il centrodestra vola al 50%
Cosa accadrebbe se il premier Giuseppe Conte decidesse di scendere in campo con un suo partito? A ipotizzare la risposta è stato Antonio Noto, direttore di Noto Sondaggi, che sulla Nazione fa una previsione delle intenzioni di voto degli italiani, nel caso in cui prendesse vita il partito di Conte.
In caso il presidente del Consiglio formasse una sua lista, spiega Noto, “sarebbe attrattivo senza se e senza ma”, sia dal punto di vista elettorale, che da quello dei rapporti con gli alleati. Conte ruberebbe diversi consensi al Partito Democratico, facendolo passare dal 19,5% dell’attuale panorama politico al 13%. La lista del premier si ripercuoterebbe anche sul Movimento 5 Stelle, che si vedrebbe strappare un punto percentuale, passando dal 14 al 13%, mentre Liberi e Uguali perderebbe solo mezzo punto. Il partito di Conte, che varrebbe il 12%, però, permetterebbe alla coalizione di crescere di più 7 punti, perché riuscirebbe a catturare la parte dell’elettorato che senza la lista del premier non si presenterebbe alle urne.
Ma la centralità della figura di Conte non basta ad oscurare il Centrodestra: la creazione di un suo partito, infatti, non intaccherebbe il Centrodestra, che rimarrebbe “nettamente maggioritario”. Nell’attuale panorama politico, infatti, Forza Italia sarebbe al 7,5%, mentre con la lista del premier scenderebbe di un solo punto (6,5%). Nessuna variazione, invece, per i partiti di Giorgia Meloni e Matteo Salvini: in entrambi i casi, Fratelli d’Italia guadagnerebbe il 17%, mentre la Lega il 24%. Qualunque siano i partiti in campo, quindi, il Centrodestra superebbe il 50%.
Nonostante la crisi di governo, quindi, il presidente del Consiglio, registrerebbe un successo, se decidesse di scendere in campo con una propria lista. Questo, perché spesso gli effetti di una crisi politica vengono metabolizzati successivamente, spiega Noto, che precisa: “La gente non solo non ha metabolizzato la vicenda, ma soprattutto non ha capito perfettamente che cosa sia realmente successo o, meglio, perché è successo tutto questo pandemonio politico”. Un segno in questo senso arriva anche dalle previsioni sulle percentuali di voto legate a Italia Viva, il partito che ha scatenato la crisi. In caso Conte scenda in campo, il partito di Matteo Renzi non ne sarebbe particolarmente colpito, perdendo solamente mezzo punto e passando dal 3,5% al 3%.
Attualmente, quindi, il ruolo del premier è centrale nel panorama politico attuale, ma la sua forza non sembra poter intaccare i consensi del Centrodestra, quanto paradossalmente quelli dei partiti ora suoi alleati.