In Regno Unito picco di divorzi tra lesbiche. Ma loro incolpano il patriarcato
Nel Regno Unito si moltiplicano a dismisura i divorzi tra coppie di lesbiche e in generale tra persone dello stesso sesso. E’ quanto emerge dal report annuale sulle cifre relative ai divorzi in Inghilterra e Galles, pubblicato dall’Office for National Statistics e riportato ieri da Tempi. Se nel 2018 le separazioni tra coppie omosessuali erano 428, sono quasi raddoppiate nel 2019, con 822 divorzi (mentre l’incremento dei divorzi tra coppie etero è stato del 18,4%). Nel 2020 il 72% dei divorzi ha riguardato coppie di lesbiche.
I divorzi tra coppie di lesbiche aumentano di anno in anno
Dall’introduzione del matrimonio omosessuale in Inghilterra e Galles avvenuto nel 2014, «abbiamo visto il numero di divorzi di coppie dello stesso sesso aumentare ogni anno da un numero molto piccolo nel 2015, quando si sono verificati i primi, a più di 800 nel 2019», ha spiega lo statistico Kanak Ghosh. «Se il 56 per cento dei matrimoni omosessuali (calcolato sui dati del 2017, gli ultimi disponibili, quando in Inghilterra e Galles sono stati contratti 6.932 matrimoni omosex e 1.072 coppie hanno convertito la loro precedente unione civile in matrimonio, ndr) è avvenuto tra donne, quasi i tre quarti dei divorzi tra persone dello stesso sesso nel 2019 riguardavano coppie femminili». Per ironia della sorte, quindi, sembra che gay e soprattutto lesbiche non si sappiano affatto gestire quella vita matrimoniale tanto rivendicata come diritto inalienabile.
Le coppie lesbiche hanno due volte e mezza più probabilità di divorziare
Del resto, da anni i sociologi avvertono che le coppie lesbiche «hanno due volte e mezzo più probabilità di divorziare» delle coppie gay a causa della tendenza, tutta femminile, a volersi unire in un legame e a volerlo poi rompere prima degli uomini. Tesi confermate, confermatissime, da Natalie Drew, nota attivista Lgbt inglese e fondatrice Birmingham della prima clinica per la fertilità esclusivamente per gay del Regno Unito, il Gay family web fertility centre. Secondo Drew, l’aumento delle cifre relative ai divorzi tra lesbiche è da ricercare nella legalizzazione del matrimonio gay. «Ha fatto più danni che benefici. Non ha fatto alcun favore alle lesbiche». E snocciola qualche cifra: circa un terzo delle 586 coppie lesbiche aiutate dalla sua clinica tra il 2011 e il 2015 si sono separate.
La fine di un bias
Naufraga così la balla raccontata dagli ultrà di adozioni gay e utero in affitto secondo i quali le coppie omosessuali sarebbero in grado di dare più amore e stabilità a un bambino rispetto a tante coppie eterosessuali. Persino Drew ha personalmente registrato la medesima esperienza: dopo aver convertito in matrimonio l’unione civile con la propria socia – con cui ha avuto due figli tramite un donatore di sperma – le due hanno divorziato.
La Drew avanza una tesi sul mancato funzionamento dei matrimoni lesbici: per lei il matrimonio rappresenterebbe una istituzione sessista e patriarcale che prevede la separazione dei due ruoli e questo mal si concilierebbe con l’essenza di una coppia omosessuale. Se poi ci sono di mezzo dei figli, due donne si sentirebbero «costrette» dall’istituzione matrimoniale a fare le veci di padre e madre, il che violerebbe la natura di una delle due. Insomma, la colpa è da attribuire – come sempre – al patriarcato e al sessismo. Sembrerebbe invece che la natura umana faccia palesemente a botte con questa storia delle adozioni gay… A quanto pare, ripetere alla nausea lo slogan «love is love» non è sufficiente.