Bellanova sull’ultimatum renziano al governo: “Dimissioni? Facciamo un passo per volta”
Le dimissioni di Teresa Bellanova? Erano sicure, poi possibili. Ora improbabili. Tutto nell’arco di poche ore. L’esponente renziana intervenendo a “Radio Anch’io” lascia il governo Conte appeso fino a stasera. Tuttavia, quello della ministra delle Politiche Agricole pare solo un modo per alzare la posta. E per lucrare il massimo per Italia Viva.
Le dimissioni della Bellanova: ora la ministra prende tempo
“Il piano del governo sul Recovery è composto di oltre 170 pagine, adesso lo stiamo leggendo e stasera, nel Cdm, valuteremo come esprimere il nostro voto. Certo è che noi non siamo responsabili del blocco che c’è stato sul Recovery, né del ritardo”. Così la ministra renziana alla trasmissione di Rai Radio Uno.
Le dimissioni di Bellanova dall’esecutivo? “Facciamo un passo per volta. Per adesso – prosegue la ministra – possiamo dire che sul Recovery abbiamo portato un risultato, non per noi, ma per il Paese, perché è stato abbondantemente modificato. Ora valuteremo merito per merito le singole questioni. Per quanto riguarda la situazione più complessiva è evidente che rimangono delle problematiche aperte, rispetto ad esempio la questione sanitaria”.
“Un parere sul Recovery plan? lo stiamo ancora leggendo”
Tornando al Recovery, la ministra dell’Agricoltura ha ribadito che “lo stiamo leggendo e stasera valuteremo sulla base di quello che c’è scritto nel piano. Se dovessi dare una prima impressione, per la parte che più direttamente richiama la mia responsabilità sull’agricoltura, dico che è assolutamente inadeguato. Se si parla di agricoltura sostenibile, di economia circolare e di come noi dobbiamo fare la transizione green e poi, su 209 mld, si mette 1,8 mld per le filiere agricole, per il parco agrisolare, la logistica dell’agricoltura, vuol dire che non si è colto il problema”.
“Sull’Agricoltura piano assolutamente inadeguato”
“Siamo andati avanti con azioni che sono intervenute esclusivamente sull’emergenza, ma l’Italia, oltre a far fronte all’emergenza, ha bisogno di immaginare politiche solide per far ripartire l’economia a ridare speranza alle imprese, ai lavoratori e ai giovani che un lavoro non ce l’hanno. L’Italia ha bisogno di strutturare un piano sulla scuola che non può essere adeguato di settimana in settimana, di avere politiche sanitarie”.
Sul Recovery plan “noi abbiamo posto un problema serissimo il 7 dicembre, dicendo che era assolutamente inadeguato, raffazzonato e senza un’anima. Siamo stati tanto criticati e poi ci hanno messo un mese per riscriverlo ci è arrivato ieri sera alle 21,34 e adesso lo stiamo leggendo. Sicuramente ci saranno delle modifiche positive, perché evidentemente si è capito, con un po’ di ritardo, che non andava bene”, ha concluso Bellanova.