Covid a Milano, pusher organizza un festino con 12 ragazzi in un loft: fiumi di alcol e droga
Una festa con musica a tutto volume, fiumi di alcol e droga in un piccolo loft affittato per l’occasione. Ovviamente in barba ad ogni regola imposta dal Governo per contenere il coronavirus: coprifuoco, mascherine, distanziamenti anti assembramento. Dodici ragazzi di Milano sono finiti nei guai, dopo che la polizia si è presentata al loro party.
A invitare gli agenti al festino non sono stati naturalmente i giovani festaioli – tutti italiani tra i 21 e 32 anni – ma i vicini dell’appartamento. Un loft al civico 12 di via Oslavia che normalmente funziona come studio di registrazione ma per l’occasione dato in locazione a un 23enne italo marocchino. Il ragazzo, E. J., cerca di prendere tempo prima di aprire ai primi poliziotti che bussano alla porta alle 4.30 di domenica (24 ore prima era successo un episodio analogo in un hotel).
“C’è una festa con una ventina di persone che va avanti da un po’, in zona Lambrate”, aveva segnalato la voce al telefono alla centrale operativa della questura di Milano. E. J. si convince che non è il caso di far aspettare troppo a lungo quegli ospiti con la divisa appena arrivati. Quando apre la porta, gli agenti vengono investiti dal tanfo di umanità e marijuana del party in tempo di covid a finestre chiuse.
La festa in un loft a Milano con tanta droga e alcol
All’interno non ci sono venti persone ma dodici. Sono tutti molto nervosi. Arrivano altre quattro volanti per mantenere la situazione sotto controllo. La sala accanto all’ingresso dell’appartamento è stata trasformata in una sala da ballo, con tanto di consolle in bella mostra. Meno evidenti, ma non per questo invisibili, le tracce di cocaina sulla consolle.
In giro, i poliziotti trovano in tutto undici involucri con droga: due di marijuana, tre di hashish, cinque di ketamina e uno di mdma. Pochi grammi ma un po’ di tutto, incluse diverse cannucce di plastica tagliate – usata verosimilmente per consumare la droga – e delle bombolette di gas elio.
La responsabilità di tutto se l’assume il 23enne marocchino. Spiega che ha organizzato lui la festa, ha affittato il locale, ha procurato musica, stupefacente e alcol. Quello che non dice è quanto abbia pagato ciascuno dei suoi ospiti, che alla fine lasciano il loft con una sanzione ciascuno per aver violato le norme anti covid. Al pr della serata, l’unico con precedenti e di origine straniera, vanno la multa per via delle norme sul coronavirus e le manette per l’attività di spaccio. Il party iniziato sabato sera finisce così prima dell’alba di domenica.