“Riprese decise da Casalino”. Così Conte blinda i servizi tv
“A causa della pandemia la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha disposto che, per motivi di sicurezza sanitaria, non sia opportuno che operatori esterni lavorino negli ambienti del Palazzo Chigi per produrre servizi televisivi”.
Così la Rai ha risposto all’interrogazione presentata dal renziano Michele Anzaldi, segretario della Commissione di Vigilanza Rai, che ha avuto la conferma di quanto sospettava, ossia che le immagini del premier Giuseppe Conte vengono prodotte e girate direttamente da Palazzo Chigi.
“Perché la Rai ha accettato da Conte, e solo da lui a differenza di tutti gli altri esponenti politici e istituzionali, questa imposizione?”, ha scritto Anzaldi su Facebook, in un post in cui ha pubblicato il testo della sua interrogazione e la conseguente risposta arrivata da piazza Mazzini. “La Rai – fa notare il deputato di Italia Viva – può contare su un apparato produttivo di circa 6mila tecnici, ai quali si aggiungono innumerevoli appalti esterni per ulteriori 4mila tecnici: 10mila operatori che avrebbero potuto e dovuto occuparsi delle riprese anche di Conte sono stati umiliati, senza peraltro alcun risparmio per il servizio pubblico”.
Una querelle, quella tra Rocco Casalino e Anzaldi, che va avanti da quando l’ufficio stampa del premier ha deciso di non trasmettere le immagini dell’ultimo incontro tra Italia Viva e Conte. In quei giorni da Palazzo Chigi avevano replicato che le immagini non erano state riprese su esplicita richiesta dell’Ufficio stampa dei renziani. Una risposta che non corrisponderebbe al vero perché “è da un anno che sulla Rai vanno in onda sempre le stesse immagini, tra l’altro del periodo estivo, in cui si vede il premier che corre come un pazzo in questo corridoio, poi arriva alla sua scrivania e inizia a firmare”, ci spiega Anzaldi, raggiunto telefonicamente da ilGiornale.it. E aggiunge: “Sono immagine bellissime, fatte con luci speciali, come se io mi facessi fare le foto da Toscani. Non sono immagini di cronaca e questo non è giornalismo”. Ed è chiaro che “se tu mi fai vedere le immagini decise da Casalino è chiaro che la narrazione cambia. Avere sempre le stesse immagini non aiuta a stare sulla notizia, ma a seguire le veline che ti manda Casalino”, attacca Anzaldi. D’altronde, secondo l’esponente renziano, il Covid-19 è solo una scusa: “Sembra una presa in giro. Che il premier non esce mai? E, infattti, Mediaset è la migliore perché ha sempre immagini proprie, inedite”.
Anche Giorgio Mulè, capogruppo di Forza Italia in commissione di Vigilanza Rai, intervenendo sulla vicenda, definisce quella data da viale Mazzini”una giustificazione assolutamente ridicola perché non si capisce come operatori di una struttura diversa (e peraltro pagata con i soldi dei contribuenti) siano immuni dal Covid rispetto a operatori del Servizio Pubblico”. “In sostanza – aggiunge il forzista – par di capire che gli italiani hanno pagato una società esterna alla Rai (a meno che le immagini non siano state girate direttamente da Rocco Casalino o da altri suoi colleghi) per vedere immagini del presidente del Consiglio: bello, operativo, senza giacca e in maniche di camicia tra gli uffici di Palazzo Chigi”. Secondo Mulè, questa vicenda “oltre a gettare nel ridicolo la Rai e i telegiornali che si prestano a questo tipo di comunicazione, segnala un fatto al quale va posto subito rimedio”. “I Tg della Rai che mandano immagini preconfezionate del premier a uso e consumo della sua propaganda e vanagloria d’ora in poi abbiano almeno la decenza di scrivere che si tratta di ‘immagini fornite dalla Presidenza del Consigliò quando manderanno in onda i loro servizi”, conclude il deputato di Forza Italia.