“Conte ha finito il percorso…”. Una nuova bomba sul governo
Il governo ha ormai i giorni contati. A stretto giro l’esperienza giallorossa potrebbe definitivamente concludersi e lasciare spazio a chi sa quale alternativa ipotizzata in queste settimane.
Da Italia Viva continuano a ripetere: il premier non ci ha ascoltato, non sappiamo ancora quali sono effettivamente le modifiche apportate al piano sul Recovery Fund e se continuerà con questo atteggiamento allora stacchiamo subito la spina. Questa in sintesi la posizione ormai nota dei renziani, che attendo di sapere da Giuseppe Conte se e come ha modificato il documento finale relativo alla gestione dei fondi europei. Speravano di consultare il testo nella riunione a Palazzo Chigi, che però è stata connotata da altissima tensione e si è trasformata così in una rissa totale. E adesso gli strascichi sono sotto gli occhi di tutti.
“Dov’è il piano del governo sul Recovery Fund? Siamo in ritardo, perché Conte rinvia ancora? Cosa aspettiamo a prendere i miliardi del Mes che servono alla nostra sanità?”, si chiede Luciano Nobili. Il deputato di Italia Viva, intervenuto ai microfoni del Tg2, ha lanciato l’ennesimo avvertimento al presidente del Consiglio: “Cosa aspettiamo a sbloccare i cantieri per le infrastrutture che servono al Paese? Italia Viva aspetta queste risposte. Il governo deve correre, altrimenti non serve al Paese”. Nel frattempo Matteo Renzi ha riunito i gruppi di Camera e Senato per tracciare una strada comune: la riunione dei parlamentari è andata avanti fino alle ore 3 di notte e diversi senatori hanno raccontato di essere stati contattati dagli ambienti di Palazzo Chigi e del Partiti democratico per sondare la loro “fedeltà” alla linea renziana. Effettivamente qualche dubbio c’è, ma riguarderebbe solamente un deputato. Comunque a Palazzo Madama non ci sarebbero tentennamenti di fronte alla possibilità che la delegazione di Iv lasci il governo.
Il governo è al capolinea
Da Italia Viva ritengono “legittima” la mossa fatta dagli uomini di Conte e dal Pd. Ma allo stesso tempo questo gesto testimonia come il premier “non abbia risposto a nessuna delle domande che gli abbiamo posto”. “Magari un soccorso potrebbe arrivare da Forza Italia. C’è chi sta parlando molto con Brunetta in queste ore…”, è il timore sollevato dal gruppo. Lo stesso Renzi non ha escluso colpi di scena dietro l’angolo, notando come il presidente del Consiglio sia piuttosto sereno in un momento così delicato e frenetico: “Mi sembra troppo sereno. Dovrebbe essere preoccupato, invece mi pare che non lo sia affatto. Non riesco a spiegarmi questa sua tranquillità. A questo punto della storia non si può escludere nulla”.
L’esecutivo sembra dunque essere giunto al capolinea. Lo fanno notare nuovamente fonti di Iv che, interrogate da LaPresse sull’esito della riunione dei gruppi andata in scena ieri in tarda serata, hanno sottolineato: “Ieri è stata una splendida riunione di gruppo terminata a notte fonda. Tutti d’accordo nel dire che il Conte Bis finisce qui il suo percorso. Vediamo cosa ci sarà poi ma questa situazione è inaccettabile”. A rincarare la dose ci ha pensato Teresa Bellanova in un lungo post sul proprio profilo Facebook: “Il tempo è davvero finito. E questa esperienza per me è archiviata, perché sono insostenibili questi metodi e queste incertezze sul merito, questo giocare a un rimpiattino intollerabile e offensivo, che toglie forza e credibilità a questa maggioranza. Tirare a campare non è mai stato il mio forte”.
Italia Viva resta in attesa del testo completo del Recovery Fund: “Non sappiamo quando arriverà, ma noi non mettiamo a rischio l’approvazione”. L’ipotesi di ritirare la delegazione di governo prima del Consiglio dei ministri pare scartata. “Noi aspettiamo il testo, quando arriverà finalmente lo leggeremo e vedremo se sarà potabile. Siamo in attesa e poi saremmo noi quelli che tengono in ostaggio…”, è il paradosso denunciato dai renziani. Che comunque ribadiscono all’Adnkronos come siano ancora irrisolti tutti gli altri nodi politici: “Conte non ha risposto a una delle domande che avevamo posto dalla giustizia alla riforme. Nulla”. E non sono convinti né dai tavoli proposti dal premier né dal confronto sui punti per un patto di legislatura: “Non c’è più tempo per tavoli, riunioni… Che facciamo? Stiamo altri 15 giorni appesi alla chiacchiere?”.