C’è la ressa al funerale sinti ma il corteo non viene fermato
Rabbia e polemiche per un assembramento avvenuto durante un funerale sinti nel vicentino.
Nonostante l’arrivo delle forze dell’ordine la funzione funebre e il corteo sono continuati senza interruzione. In tempo di Covid non è possibile rendere omaggio ai propri morti come lo si faceva prima. Come tutte le funzioni religiose, anche un funerale è soggetto a delle regole precise per cercare di scongiurare il pericolo di contagio. E a seguire divieti e norme sono chiamati tutti coloro che vivono in Italia, anche se di origini differenti.
Il funerale sinti in barba ai divieti
Come sottolineato dalla Verità però, le regole non sono purtroppo seguite da tutti, come nel caso di un funerale celebrato l’altro ieri per un esponente di una comunità nomade locale nella frazione di Maddalene, località in provincia di Vicenza con circa un centinaio di abitanti. Ebbene, qui un gruppo di persone si è riunita per rendere omaggio al caro estinto, incuranti delle norme vigenti anti-coronavirus, creando ovviamante assembramenti. Quando le foto e i video sono finiti sui social hanno suscitato la rabbia e l’indignazione degli altri utenti, andando a creare non poche polemiche. Anche perché sembrerebbe che due pattuglie della polizia locale siano intervenute sul posto ma che, nonostante il loro arrivo, la funzione religiosa e il corteo siano proseguiti come se nulla fosse.
Don Lino era stato multato
E pensare che per lo stesso motivo, ad aprile del 2020 un parroco, don Lino Viola, era stato interrotto dai carabinieri mentre stava celebrando il rito funebre all’interno della sua parrocchia, con solo una quindicina di presenti. L’ordine, al quale il parroco di era rifiutato di obbedire, era stato quello di interrompere la funzione. A quel punto era stata staccata una multa di680 europer don Lino e 280 per ogni fedele. Le regole non sembrano quindi valere per tutti allo stesso modo.
A onor del vero, c’è da dire che, tornando ai giorni nostri, qualche giorno fa un altro funerale di sinti aveva avuto luogo a Montebelluna, in provincia di Treviso. Qui, alcuni rom si erano dati appuntamento per dare l’addio a un capo famiglia di 65 anni, Muharem Salkanovic, morto per Covid lo scorso 31 dicembre. Un centinaio i parenti accorsi e un assembramento durante le esequie di circa una quarantina di persone. In quel caso sono arrivate e intervenute le forze dell’ordine che hanno sanzionato i partecipanti, ognuno con 400 euro, e arrestato un 27enne ricercato per una condanna a 11 mesi di reclusione per reati contro il patrimonio. Tra l’altro latitante da anni all’estero. Assembramenti si erano verificati anche precedentemente al nosocomio locale, davanti al quale si erano riunite un gran numero di persone e amici del capo rom.