Conte si prepara al rimpasto: la Boschi pronta a entrare nel governo?

Alla fine sarà crisi o si rivelerà una furba strategia di Italia Viva per ottenere qualche posto di rilievo in più all’interno del governo? Lo scopriremo nei prossimi giorni, quando nel corso del Consiglio dei ministri si paleseranno le reali intenzioni dei renziani.

Intanto Matteo Renzi, intervistato ieri sera da Nicola Porro a Quarta Repubblica su Rete 4, ha smentito categoricamente la possibilità di finire nel nuovo scacchiere dei ministri: “Non sto facendo questa roba per me. Certo che non faccio il ministro, figuriamoci se dopo tutto questo casino mi metto d’accordo con Conte per fare il ministro”. Comunque il fondatore di Iv pretende un radicale cambio di azione da parte del premier Giuseppe Conte, da cui si aspetta una scossa per “dare qualità”.

Il presidente del Consiglio, che inizialmente voleva sfidare in Aula l’ex sindaco di Firenze, sembra essersi arreso e piegato alle minacce del gruppo di Italia Viva. Da non escludere che oggi possa esserci un incontro tra i leader delle forze politiche (e non con i capidelegazione) che lo sostengono. L’obiettivo è quello di aprire sostanzialmente a un maxi rimpasto, senza perdere di vista un Conte ter. L’avvocato infatti ha voluto far sapere di essere disponibile ad avviare qualsiasi iniziativa per rafforzare “la coesione della maggioranza e la solidità della squadra di governo”.

I nuovi ministri

Già ieri sono emerse le prime ipotesi sui nuovi ministri giallorossi, con Ettore Rosato che potrebbe finire al Ministero della Difesa portando Lorenzo Guerini al Viminale. Questa mattina anche il Corriere della Sera prova a tracciare una serie di opzioni finite sul tavolo di Conte: potrebbe entrare nel governo Maria Elena Boschi, magari al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (al posto di Paola De Micheli del Partito democratico) o al dicastero del Lavoro (sostituendo la grillina Nunzia Catalfo).

I partiti hanno già iniziato a presentare le loro proposte con le nuove pedine. In casa 5 Stelle sono un po’ tutti in bilico: rischiano grosso soprattutto Riccardo Fraccaro (sottosegretario alla Presidenza del Consiglio) e Alfonso Bonafede. Proprio ieri Renzi è tornato a tuonare contro il ministro della Giustizia: “Secondo me i ministri che ci sono ora non sono i migliori del mondo. Mi sono dovuto controllare ben bene per non votare la sfiducia a Bonafede”. Un altro schema vedrebbe Stefano Patuanelli (attuale ministro dello Sviluppo Economico) all’Interno e la Boschi alle Infrastrutture.

Anche sul tema del Recovery Fund si inizia a parlare di poltrone in piena pandemia, prevedendo di inserire uno specifico sottosegretario. In questo ruolo potrebbe andare Andrea Orlando (vicesegretario del Pd), ma tra i dem corrono voci per un ruolo da affidare a Maurizio Martina. Come già detto ieri, Conte pare sia intenzionato a trattare pure sui servizi segreti: qualora decidesse di lasciare la delega, il prescelto sarebbe Lorenzo Guerini.

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