Montesano rivela: “Ricevo minacce di morte perché sono critico sui vaccini”
Da quando è iniziata la pandemia, Enrico Montesano ha trasferito le sue perfomance sul web e ha ottenuto anche un discreto successo. Tuttavia, come accade spesso sui social, tra i complimenti sono apparsi anche gli insulti: “Noi attori siamo sensibili: sappiamo che non si può piacere a tutti, di non doverci curare dell’unico che guarda il telefonino mentre la platea applaude, ma non sempre ci riusciamo. Qualche odiatore mi augura persino la morte e mi ribolle il sangue”. Montesano nutre ancora dubbi su alcuni fatti di questi mesi, che definisce “notizie false o messe in scena” e nonostante le critiche continua a esporli rivendicando la sua libertà di pensiero: “Dalla fila dei camion militari al bollettino giornaliero dei decessi, che mi rattristano certo, ma mi lasciano un dubbio sulla veridicità delle cifre”.
L’attore vorrebbe tornare alla libertà, a fare le cene con gli amici e allo stadio, che per lui è fondamentale perché “rappresenta un momento di socialità, di fratellanza, di coralità, di ritorno alla fanciullezza”. Ha letto il Discorso sulla servitù volontaria di Ètienne De La Boétie, che tratta il tema della tirannia e ne analizza la nascita, ma Enrico Montesano non vuole accostamenti con Giuseppe Conte: “Nulla di personale. Conte non lo invidio affatto, poraccio, ha un sacco di problemi. C’è un potere sopra di lui, anche sopra la Merkel, o Macron. Forse anche sopra Trump o Xi Jinping. Pensi quanto è potente quell’1% che comanda. Ha deciso di instaurare questo nuovo ordine mondiale, questa quarta rivoluzione industriale che stiamo vivendo. Non sono un cospirazionista, né un complottista, né un negazionista”. È quanto riporta oggi il Giornale.