“Basta con tutti questi bonus”: Merkel e Macron contro Conte
Le continue liti all’interno della maggioranza, la crescente insofferenza dei cittadini nei confronti di misure restrittive anti Covid spesso prive di logica e, adesso, pure il malumore dei principali leader europei.
La strategia adottata da Giuseppe Conte, che ha fin qui prodotto una valanga di Dpcm incomprensibili e una pioggia di bonus non sempre andati a buon fine, ha attirato numerose critiche.
La manovra nel mirino
E non poteva essere altrimenti, visto il clima politico che si respira in Italia da diverse settimane a questa parte. Un clima pesantissimo in seno al governo, tra ripicche, minacce e mediazioni fallite.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è rappresentata dall’ultima mossa di Conte. Dicevamo dell’Europa: secondo quanto riportato da Affaritaliani.it, Parigi e Berlino non avrebbero per niente gradito la manovra appena approvata dai giallorossi. Una manovra, per dirla in parole semplici, carica di bonus e mance.
Come dare torto a Emmanuel Macron e Angela Merkel? Se diamo un’occhiata al documento prodotto dall’esecutivo italiano, notiamo come, in effetti, la manovra sia piena di bonus di ogni tipo. Dall’auto all’acqua, dal giardino agli occhiali, dallo chef al cellulare: la lista, preparata con dovizia dia giallorossi, tocca pressoché tutti gli aspetti della vita quotidiana dei cittadini.
Malumori diffusi
È proprio a causa di ciò che l’asse Parigi-Berlino sarebbe preoccupato (e non poco) per la situazione italiana. Il rischio, non solo ipotizzato dall’Europa, è che Conte possa anteporre bonus e mancette alle riforme strutturali necessarie per risollevare l’Italia. Detto altrimenti, Bruxelles teme una replica di quanto avvenuto con il Recovery Plan.
Unendo tutti i punti, emerge un altro aspetto significativo. L’Italia potrebbe usare proprio i soldi del Recovery – e quindi provenienti dall’Europa – per coprire bonus e sussidi pregressi. Tra cui quelli garantiti dall’ultima legge di bilancio. In altre parole, si fa strada l’ipotesi che i giallorossi possano riuscire nell’impresa di sperperare i denari del Recovery Fund in futili bonus.
Oltre ai renziani di Italia Viva, Conte deve guardarsi anche da Bruxelles. Che, con il passare dei giorni, inizia a dubitare sulle capacità del premier italiano di risollevare le sorti del Paese. Dal canto suo, il presidente del Consiglio ha sempre più nodi da sciogliere e meno alleati con cui fare sponda. Ma, soprattutto, ha sempre meno tempo a disposizione. Il virus continua a correre, all’orizzonte ci sono nuove chiusure e l’economia arranca.