“Coprifuoco in vigore anche dopo la Befana”. Speranza ci rovina pure il 2021
“Il coprifuoco resterà in vigore anche dopo la Befana”, parola del ministro della Salute Roberto Speranza. “Il ritorno in classe è il nostro obiettivo prioritario” ma “finché i vaccini non produrranno un impatto epidemiologico sulla popolazione, l’unica cosa che funziona sono le misure restrittive“. Così l’esponente di LeU, in una intervista al Corriere della Sera, anticipa che con il 2021 almeno per adesso non cambierà niente sul fronte delle restrizioni.
Speranza: “Dopo la Befana coprifuoco ancora in vigore con ristoranti e bar chiusi dopo le 18”
Speranza dice che i contagi stanno risalendo e quindi bisogna continuare a tenere tutto chiuso. “L’indice Rt dà segni di ripresa, dopo la Befana dovremo ripristinare il modello delle fasce di rischio e confermare le misure base delle zone gialle“, puntualizza, confermando anche che dopo l’Epifania resterà il coprifuoco con “ristoranti e bar chiusi alle 18” e chiusura di “piscine, palestre, cinema, teatri, stadi”. “Siamo ancora dentro la seconda ondata” e se “Londra torna verso misure molto dure, anche noi abbiamo ancora troppi casi e troppi morti”.
Vaccino AstraZeneca, Speranza ammette che c’è un problema
Poi il titolare della Salute affronta il problema del vaccino AstraZeneca e ammette che “il ritardo c’è e chiediamo chiarezza. Io ho massima fiducia nell’Ema. La sicurezza è fondamentale, ma non è banale sapere se nel primo trimestre puoi disporre di milioni di dosi di AstraZeneca o no“. Come è noto, il vaccino in questione non otterrà l’autorizzazione dall’Agenzia europea del farmaco entro gennaio, perché per l’Ema mancano ancora troppe informazioni. Quindi per l’Unione europea, a differenza del Regno Unito che ha già dato l’ok, ci sarà ancora da aspettare. E l’Italia ha prenotato oltre 40 milioni di dose del vaccino.
Vaccinazioni, il ministro della Salute conferma che il piano del governo non cambia
Ma Speranza spiega che “il piano resta quello che ho presentato in Parlamento con voto finale sulle comunicazioni. Sento tante polemiche e voglio dare un messaggio, il governo quando fa un lavoro serio misura le decisioni in un tempo congruo, fare bilanci a due giorni dalla partenza è follia”. Il ministro “ripiega” sugli altri vaccini per ostentare sicurezza: “Otto milioni di dosi Pfizer entro il primo trimestre sono sicure. Spero che il 6 gennaio Ema approvi Moderna, 1,3 milioni di dosi. Se poi arriva il sì ad AstraZeneca possono arrivarne molte altre, ma da Ema non arrivano ancora certezze e questo ridurrà sicuramente il numero delle disponibilità a breve. Questa è la verità”.
L’esponente di LeU conferma che la vaccinazione resta volontaria
Conte ieri nella conferenza stampa di fine anno ha ribadito che il vaccino non sarà obbligatorio. Speranza torna sulla questione e conferma: “La volontarietà del vaccino è la scelta giusta. Perché abbiamo ancora dosi limitate e perché non dobbiamo dividere il Paese tra scientisti illuminati e cavernicoli dubbiosi. Abbiamo l’anagrafe vaccinale, ma non vogliamo spaccare il Paese”, assicura l’esponente di LeU. “Io spero che tra fine estate e autunno saremo vicini all’immunità. I primi effetti epidemiologici si vedranno quando saranno state vaccinate oltre 10 milioni di persone e la prima forma di immunità più larga si potrà avere attorno ai 40 milioni”, conclude.