Fecero il saluto romano in memoria di Ramelli: assolti perché il fatto non costituisce reato
Assoluzione “perché il fatto non costituisce reato” per gli otto militanti di destra che quattro anni fa fecero il saluto romano durante una cerimonia in memoria di Sergio Ramelli e di altri caduti. Durante la commemorazione di Sergio Ramelli, Carlo Borsani ed Enrico Pedenovi, il 29 aprile 2016, gli otto alzarono il braccio destro per il saluto romano.
Gli otto militanti di destra erano imputati nel processo con le accuse di aver risposto alla chiamata del “Presente”. Secondo l’accusa avevano violato l’articolo 2 del decreto legge 122/1993 perché avevano “compiuto manifestazioni esteriori proprie e usuali di organizzazioni e movimenti tra cui anche il Partito Nazionale Fascista”. Accusa, invece, insussistente per il tribunale di Milano.
Chi sono gli otto assolti per il saluto romano in ricordo di Ramelli
“Vista la piega che aveva preso il processo, e considerati gli ultimi orientamenti della Corte d’appello di Milano non eravamo sereni”, commenta l’avvocato Antonio Radaelli che difende Stefano Del Miglio e Fausto Marchetti. “Il giudice deve aver seguito la linea della nostra discussione, le testimonianze dei reparti della Digos, l’ispettore presente e l’agente della Scientifica che materialmente ha analizzato i filmati. Il pm Piero Basilone aveva chiesto 5 mesi per tutti gli imputati, aspettiamo le motivazioni, ma intanto per noi oggi è una bella soddisfazione”.
Quel presente per ricordare il “martirio” del 1975
Per l’ennesima volta dunque i giudici hanno ribadito che il saluto romano durante una commemorazione non è un reato. Vi fu un identico iter processuale nel settembre 2019. All’epoca la Corte di Appello di Milano mandò assolti i 16 imputati nel processo per il “Presente” del 29 aprile 2013 a Sergio Ramelli, studente del Fronte della Gioventù ammazzato a Milano nel 1975 a colpi di chiave inglese da militanti di Avanguardia Operaia.