Milano, il futuro del sindaco Sala: “Se perdo mi trovo un lavoro, ma resterò in consiglio”
Ambiente, trasporti, la rinascita della città e i suoi piani per i giorni che verranno. Compresa l’eventualità che debba lasciare il suo posto di ora. Il sindaco di Milano, Beppe Sala, intervenendo al forum “L’Europa delle città oltre il covid”, ha parlato per la prima volta pubblicamente della sua scelta di ricandidarsi a primo cittadino ufficializzata lo scorso Sant’Ambrogio dopo un lungo periodo di riflessione.
“Se vincerò sarò sindaco per altri cinque anni. Se perderò mi cercherò un lavoro e garantirò il fatto che continuerò dal consiglio comunale a portare avanti le battaglie politiche che mi sono intestato”, ha assicurato Sala. Che quindi, a detta sua, continuerà ad essere a palazzo Marino, che sia nel ruolo di sindaco o in quello di consigliere.
Quindi, un passaggio sul futuro della città. “Non dobbiamo solo subire le conseguenze della pandemia, bisogna essere rapidi nell’immaginare un’evoluzione. Cosa farà Milano? Nella prima fase da un lato ci sarà la progettazione della città del futuro, ma dall’altra dovremo essere molto attenti ai bisogni: in tanti stanno perdendo il lavoro”, ha sottolineato il sindaco, che – da ex manager – è sempre stato molto attento al tema. E il primo cittadino è pronto già a giocare la partita sul Recovery Fund. “Noi sindaci abbiamo chiesto all’Europa che il 10% di quei fondi vada direttamente alle Città metropolitane. L’Italia – ha evidenziato – non ha strutture per gestire flussi così importanti di denaro”.
Ed ecco la sua idea di Milano sul futuro, con Sala – che ha trovato l’accordo coi Verdi – che non ha intenzione di perdere di vista l’ambiente. “L’ambientalismo non è una moda ma un sentimento che ha pervaso la nostra società. In corso Sempione in futuro non ci dovranno essere più auto parcheggiate sotto gli alberi né nel viale principale né nel controviale. È una cosa di buon senso. Il tema ora è quanto ci si mette e in quanto si creano altri parcheggi. Bisogna avere il coraggio della visione”.
“Vent’anni fa c’erano 60 macchine ogni 100 abitanti e oggi ce ne sono 51 ogni 100. Tra dieci anni – ha concluso il sindaco – perché non possiamo scendere a un livello di eccellenza, cioè 40 auto ogni 100 abitanti? Come nelle città che oggi prendiamo a modello”.