Massacra 3 controllori Atm, il senegalese senza biglietto è già tornato libero (e con sussidio)
E’ già tornato in libertà il senegalese che mercoledì ha scatenato l’inferno nella metropolitana Duomo, a Milano, mandando al pronto soccorso 3 controllori Atm e un agente della polizia, ma no solo: stando a quanto riferito dal Giornale, l’immigrato, che era stato fermato perché senza biglietto, percepisce un sussidio in quanto nullafacente.
Il senegalese senza biglietto massacra i controllori
I fatti si erano svolti verso le ore 18:30 quando il senegalese, appena sceso da un vagone della metro M3 si era imbattuto nei controllori ATM che gli avevano chiesto di esibire il biglietto. Qui, l’immigrato, evidentemente non intenzionato a farsi multare, prima si è divincolato, ha saltato i tornelli e poi si è scagliato con ferocia il personale Atm adibito al controllo, colpendo i funzionari con ripetuti pugni, calci e non pago anche con lo zainetto che portava in spalla e che conteneva ben cinque cellulari dalla dubbia provenienza. Solo l’intervento di alcuni vigilantes e di una pattuglia della Polmetro ha riportato la calma, non senza difficoltà e lasciando un altro ferito sul campo. Il senegalese è stato ammanettato sulla banchina della metropolitana davanti ai viaggiatori sbigottiti.
Il bilancio dei feriti
Davvero pesante il bilancio della giornata: il poliziotto, agente scelto della polizia di Stato, di 40 anni, è finito al Policlinico. Due dipendenti ATM, rispettivamente di 52 e 34 anni, avendo perso molto sangue alla testa e al volto hanno trovato posto alla clinica Città Studi. Infine, un loro terzo collega di 33 anni si è rivolto al Pronto Soccorso del Policlinico. Pesanti le prognosi, specie per i dipendenti ATM che hanno riportato serie ferite al volto e in testa.
Già libero, con sussidio e con permesso di soggiorno scaduto
Dall’essere fermato perché senza biglietto il senegalese è finito in cella per per resistenza, minaccia e lesioni a pubblico ufficiale e indagato per il furto dei cellulari, risultati poi rubati. L’immigrato è stato giudicato per direttissima, ma il giudice ha pensato bene di rimetterlo subito in libertà rinviando l’udienza a marzo. Il giovane, che ha un permesso di soggiorno scaduto a febbraio, percepisce un sussidio che gli permetterebbe di «tirare avanti». Resta quindi da capire perché girasse senza pagare il titolo di viaggio e fosse in possesso di ben 5 cellulari rubati. Cristina Gauri