Conte alla Camera chiede coesione sul Mes. Sì del M5S con capriola salva-poltrona
Come da copione, la maggioranza giallofucsia si ricompatta sul Mes con il premier Giuseppe Conte che alla Camera invita tutti alla responsabilità. Opposizione compresa. Intanto Italia Viva, ai ferri corti con il premier sul Recovery fund, firma la risoluzione per dare pieno mandato al premier. Conte sarà al Consiglio Ue di giovedì e venerdì che affronterà la riforma del Mes. Scontate le parole del premier sull’importanza di essere tutti uniti per affrontare il dibattito in Europa. Meno scontata ma assolutamente prevedibile l’ennesima capriola del Movimento 5 Stelle, che vota sì al Mes giustificando il voltafaccia con il fatto che non è un sì all’utilizzo del Mes. Che cosa non si fa per la poltrona.
Conte: “Governo ha bisogno della massima coesione delle forze di maggioranza” su riforma del Mes
Conte pensa quindi di andare sul sicuro. La risoluzione della maggioranza sarà votata alla Camera e al Senato (dove i numeri però sono risicati). E per il premier gli alleati giallofucsia non possono che votare sì. “Il governo ha bisogno della massima coesione delle forze di maggioranza per continuare a battersi in Europa e a svolgere il proprio lavoro”. scandisce in Aula (qui l’intervento). Poi si rivolge (ma è una pura formalità) all’opposizione: “Spesso ho rivolto appello all’opposizione e in alcuni passaggi ho trovato ascolto. Il tavolo del confronto rimane sempre aperto”, dice il premier. Ma Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia hanno annunciato da tempo che voteranno contro la riforma del Mes. Peraltro la riforma non fa che peggiorare il salva-Stati Ue e rendere il Meccanismo ancora più pericoloso per l’Italia.
La risoluzione della maggioranza sul Mes sanitario
La maggioranza dal canto suo, tra le altre cose, impegna il governo “ad assumere ogni decisione sul ricorso alla linea di credito sanitaria del Mes sia assunta solo a seguito di un preventivo ed apposito dibattito parlamentare e previa presentazione da parte del governo di un’analisi dei fabbisogni, nonché di un piano dettagliato dell’utilizzo degli eventuali finanziamenti”.
Il sì al Mes dei 5 Stelle è l’ennesimo tradimento
I 5 Stelle consumano l’ennesimo tradimento rispetto alle posizioni iniziali (ancora condivise dalla base grillina) sul salva-Stati. “Con il Movimento 5 Stelle al governo il Mes non sarà mai attivato” dice Filippo Scerra, intervenendo in Aula alla Camera dopo le comunicazioni di Conte. Il Mes, dice convinto il pentastellato, è stato utilizzato “come pretesto per mettere in difficoltà maggioranza e governo”. Tuttavia non è escluso che qualche “duro e puro” che rifiuti la logica della poltrona alla fine voterà no, non influendo minimamente sul risultato finale. Si parla di sei deputati grillini che interverranno esprimendo il loro dissenso.
Centrodestra compatto contro la riforma del salva-Stati
Il centrodestra invece ribadisce il “no alla riforma del Mes e no a dare in mano alla Commissione Ue le risorse del Fondo per le spese sanitarie“. E’ quanto si legge nel testo della risoluzione unitaria dell’opposizione. L’opposizione impegna l’esecutivo “a non firmare a nome dell’Italia i termini dell’accordo sulla ratifica della riforma del Mes!”. Ovviamente il governo, con il ministro per gli Affari europei Enzo Amendola, ha bocciato la risoluzione.
La provocazione di Calenda a Renzi: “Se Iv fa sul serio voti la nostra risoluzione”
Infine, si segnala la battaglio filo-Mes in solitaria di Renato Brunetta che non voterà contro in dissenso con Forza Italia e l’astensione di +Europa. “Azione e +Europa non voteranno la risoluzione della maggioranza sul Mes in quanto ridicola e indefinita nei contenuti. Se Italia Viva fa sul serio può votare la nostra, altrimenti dopo tanti strepiti, tarallucci e vino. As usual“. E’ la provocazione di Carlo Calenda, leader di Azione, affidata a Twitter, contro il leader di Iv. Ma, come è noto, Renzi la guerra la sta facendo sul Recovery fund.
Adolfo Spezzaferro