Violenza sessuale: gli stranieri delinquono 7 volte in più degli italiani. I numeri parlano chiaro
Il 25 novembre scorso, per la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, le femministe di “Non una di meno” si sono date appuntamento in piazza per rivendicare la loro crociata contro la violenza di genere, additando la “mascolinità tossica” e il “patriarcato” di mariti e conviventi come fossero gli unici mandanti delle aggressioni. Probabilmente, alle signore capitanate da Giulia Siviero è sfuggito, come al solito, i dati pubblicati dall’Istat sulle violenze contro le donne, dal 2014 al 2019, estratti dal sistema informativo del ministero dell’Interno, ovvero il Sistema di indagine (SDI), il quale raccoglie informazioni sia sui delitti denunciati dai cittadini presso gli uffici competenti (Commissariati di Polizia, Stazioni dei Carabinieri ecc.), sia sui delitti che le Forze di Polizia accertano autonomamente.
Il 40 per cento dei reati di violenza sessuale commesse da stranieri
Dal 2014 al 2019, sono state 37.953 le persone denunciate/arrestate per il reato di violenza sessuale. Il trend degli ultimi degli ultimi anni parla di un crimine che ha subito una rapida diminuzione nel 2017.
Nel 2019, gli stranieri residenti in Italia erano 5.306.548, l’8,8 per cento della popolazione totale, dei quali 4.368.427 stranieri con un’età superiore a 14 anni. I principali Paesi di provenienza degli uomini sono Romania (1,2 milioni), Marocco (432mila), Albania (440mila), Cina (305mila), India (161mila), Bangladesh (147mila), Egitto (136mila), Pakistan (127mila), Nigeria (117mila), Senegal (111mila) e Tunisia (98mila). Come mostra il grafico, nel 2019, ben 2.095 violenze sessuali sono state commesse da stranieri, il 41,7 per cento del totale. I casi di violenza sessuale per cui sono stati denunciati minorenni stranieri sono stati 120, mentre sono state 229 le denunce nei confronti di minorenni italiani. Aggregando i dati dal 2014 al 2019, delle 37.953 denunce di violenza sessuale, 15.194 hanno visto come responsabili stranieri, ben il 40 per cento. Nel 2019, la propensione alla violenza sessuale degli stranieri è stata 7,7 volte maggiore di quella degli italiani. Considerando i dati aggregati dal 2014 al 2019, la propensione alla violenza degli stranieri è stata 7,5 volte maggiore di quella degli italiani.
Autori indagati per violenza sessuale nel 2018
Veniamo agli autori indagati per violenze sessuali finiti a processo. Gli ultimi dati disponibili dell’Istat sono quelli del 2018. Durante quell’anno, sono iniziate 4.878 azioni penali per violenza sessuale, tra queste 1.283 per violenza sessuale aggravata e 161 per violenza sessuale di gruppo.
Come documentato dal grafico, erano cittadini stranieri il 39,5 per cento degli autori di violenza sessuale a processo nel 2018, il 34,9 per cento degli autori di violenza sessuale aggravata, e ben il 44,7 per cento degli autori di violenza sessuale di gruppo. I Paesi più rappresentati erano la Romania, il Marocco, la Nigeria, l’Albania, la Tunisia, l’Egitto, il Pakistan, l’India e il Bangladesh. Tralasciando Romania e Albania, gli altri sono i Paesi da cui sono partiti in larga parte gli immigrati clandestini sbarcati in Italia negli ultimi dieci anni.
Violenza domestica
Molte volte televisione e stampa hanno parlato dell’allarme maltrattamenti in famiglia. Nessuno mai si è degnato però di fornire i dati demografici delle famiglie in cui si svolgono tali violenze contro le donne.
Nel 2019, sono state 22.961 le denunce per maltrattamenti contro familiari e conviventi. Gli autori delle violenze sono per l’89,6 per cento uomini (20.578), anche se il 10,4 per cento (2.383) sono compiute da donne, dato spesso censurato dai mainstream media. Il 27,4 per cento dei maltrattamenti sono stati commessi da stranieri (6.298), di cui 5.497 da uomini adulti, 91 da minorenni maschi, 701 da donne adulte e 9 da minorenni femmine. Considerando i cittadini italiani sopra ai 14 anni (47.090.783) e gli stranieri sopra i 14 anni (4.368.427), residenti in Italia nel 2019, gli stranieri hanno una propensione alla violenza verso familiari e conviventi 4 volte superiore a quella degli italiani.
Aggregando i dati dal 2014 al 2019, gli italiani denunciati per maltrattamenti contro familiari e conviventi sono stati 71.003 (73,8 per cento), mentre gli stranieri sono stati 25.266 (26,2 per cento).
Autori indagati per maltrattamenti nel 2018
Nel 2018, sono state 28.466 le azioni penali per il reato di maltrattamento contro familiari e conviventi, 12.035 sono approdate in tribunale e 16.431 sono state archiviate.
Come mostra il grafico, dei 12.035 processi avviati nel 2018 per il reato di maltrattamento, 3.104 hanno riguardato stranieri (25,8 per cento), mentre dei 16.431 casi archiviati nel 2018, 4.149 hanno riguardato stranieri. Si deduce che il rapporto tra stranieri con azioni penali aperte per maltrattamenti sulla popolazione straniera di età superiore ai 14 anni (4.328.582) è stato 3,7 volte maggiore a quello del medesimo rapporto calcolato sugli italiani (47.148.294). Dunque tendenzialmente le denunce sulla violenza domestica commessa da stranieri sono più fondate.
Gli stranieri e il “femminicidio”
Nel 2020, secondo il portale FemminicidioItalia.info, sono già 65 le donne vittime di “femminicidio”, di questi 14 vedono come presunto assassino uno straniero, il 21,5 per cento. Sono 14 anche quelli commessi da stranieri nel 2019, a fronte di un totale di 73. Nel 2018 sono stati 18, ovvero il 24,3 per cento degli omicidi di donne totali (74).
La vittima più giovane è la piccola Gloria di 2 anni, uccisa dal padre ivoriano Kouao Jacob Danho. La madre della bambina, Isabelle Audrey, si era già trasferita in una casa protetta a causa delle pregresse violenze subite dal marito, incontrato nel 2016 in Libia, durante il viaggio verso l’Italia. Purtroppo, Kouao Jacob Danho poteva ancora vedere la Gloria perché il tribunale non aveva disposto nessuna restrizione.
Per quanto riguarda gli omicidi di donne, dei 955 casi nel 2019, 180 vedono come imputato uno straniero (18,8 per cento), di cui 17 donne straniere e 163 uomini stranieri (9 erano minorenni). Dal 2014 al 2019, l’anno che ha fatto registrare il più alto numero di vittime uccise da stranieri è stato il 2015, in cui si sono stati censiti 243 omicidi.
Aggregando i dati dal 2014 al 2019, si rivela che gli stranieri sono stati imputati nel 20,1 per cento degli omicidi di donne. Quindi, la propensione degli stranieri per il reato di omicidio di donne è 2,8 volte superiore a quella degli italiani.
Non solo violenza sessuale, gli stranieri e le percosse
Anche le percosse trovano terreno fertile negli stranieri residenti in Italia. Delle 10.041 denunce per percosse registrate nel 2019, 2.616 hanno visto come indagati cittadini stranieri, ovvero il 26,1 per cento, tra queste 177 hanno riguardato minorenni stranieri.
Aggregando i dati dal 2014 al 2019, sono 14.777 le denunce per percosse riguardanti gli stranieri, il 24,5 del totale. La propensione degli stranieri per il reato di percosse è 3,7 volte superiore a quello degli italiani.
Stalking
Nel 2019, il 15,7 delle denunce per atti persecutori, quello che oggi viene comunemente definito stalking, hanno riguardato stranieri. Quindi, 2.414 donne si sono rivolte alle autorità per segnalare di essere state vittime delle persecuzioni di cittadini stranieri, dato più elevato degli ultimi 6 anni.
Aggregando i dati dal 2014 al 2019, sono state 11.655 i reati per stalking denunciati che hanno visto come autore uno straniero, ovvero il 15,3 per cento del totale (75.934). La propensione degli stranieri per il reato di stalking è 2 volte superiore a quello degli italiani.
Nell’opuscolo informativo 2020 “Questo non è amore” della Polizia di Stato, si legge che “Le donne vittime di violenza, dopo le italiane, sono in percentuale maggiore quelle di nazionalità romena, seguite da quelle nate in Marocco”, non una parola però sugli autori stranieri delle violenze. Come spiegato nell’opuscolo, lo stalking è una dei reati spia, ovvero un indicatore della violenza di genere che può portare ad aggressioni sempre più brutali. Per analizzare meglio il fenomeno, bisogna quindi analizzare i dati relativi alle denunce di stalking del 2018, gli ultimi in ordine di tempo disponibili e diffusi dall’Istat. Delle 9.470 denunce per atti persecutori finite in tribunale, 1.325 hanno visto come imputato uno straniero, di cui 231 romeni, 171 albanesi, 147 marocchini e 77 tunisini, mentre delle 11.291 denunce archiviate, 1.900 erano a carico di stranieri, di cui 218 romeni, 127 albanesi, 127 marocchini e 54 svizzeri.
È allarme reati commessi da stranieri in Italia
Il bilancio dei reati commessi dagli immigrati in Italia è allarmante: nel 2018, gli stranieri sono stati imputati per il 32,1 per cento di delitti denunciati. Ciò significa che, sulla popolazione straniera che conta 4.328.582 residenti in Italia (età superiore a 14 anni), gli stranieri sono stati denunciati/arrestati 279.018 volte, mentre sulla popolazione italiana che conta 47.148.294 residenti (età superiore a 14 anni), gli italiani sono stati denunciati/arrestati 590.964 volte. Quindi, nel 2018, la propensione degli stranieri a commettere delitti è stata 5,1 volte superiore a quella degli italiani.
Analizzando i dati riguardanti le nazionalità degli stranieri che sono stati denunciati/arrestati nel 2018, emerge che il 54 per cento dei delitti sono stati commessi da cittadini provenienti da 10 Stati, ovvero Marocco, Romania, Albania, Tunisia, Nigeria, Senegal, Egitto, Pakistan, Bangladesh e Ghana, di cui 8 sono tra i principali Paesi di origine degli immigrati clandestini.
Tabella riepilogativa
Francesca Totolo