“I Dpcm sono anticostituzionali”. La “bomba” arriva alla Consulta
“Le libertà costituzionali possono essere compresse solo con una norma di rango costituzionale”.
E il premier Giuseppe Conte invece le ha limitate con un atto amministrativo, ovvero una norma di rango secondario, contro la quale esistono solo i ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato: “È comunque qualcosa di totalmente incostituzionale e cercheremo di portare la questione alla Consulta”. Nello specifico a creare polemica è stata la decisione di allungare da 30 a 50 giorni gli effetti del decreto. “Significa che ci aspetta una sfilza di Dpcm che dureranno 50 giorni?”, si interroga il leghista Roberto Calderoli.
Comunque secondo il Censis la stragrande maggioranza degli italiani è favorevole alle restrizioni, e c’è chi le vorrebbe addirittura più rigide. Il vicepresidente del Senato si è detto sicuro che gli italiani sono d’accordo con l’idea generale che si debba adottare una qualche misura di contenimento, ma è pronto a scommettere che invece non “condividono nel merito queste ultime restrizioni”. Proprio in tal senso, il ministro Lamorgese ha annunciato l’impiego di 70mila unità di polizia nel periodo di Natale per incrementare i controlli contro la diffusione del Coronavirus. Nel frattempo però i dati del Viminale certificano che nel 2020 sono sbarcati più immigrati che in entrambi gli anni precedenti: “Quegli agenti, infatti, mi piacerebbe vederli schierati a difesa dei nostri confini, anziché a fare da recinto alle nostre case”.
Quei “segreti” sui verbali
Calderoli, nell’intervista rilasciata a La Verità, ha fatto sapere che la Lega – mediante atti di sindacato ispettivo – sta conducendo una battaglia a favore della trasparenza, cioè sui verbali del Comitato tecnico-scientifico: “Che, quando va bene, vengono resi disponibili 45 giorni dopo. E nemmeno tutti”. La volontà è quella di capire sulla base di quali dati e pareri vengono prese certe decisioni per stravolgere la normale vita dei cittadini. “E se non rispondono, le garantisco che anche su questo li porto – come Lega, li portiamo – in Corte costituzionale”, ha avvertito. In particolare si contesta che non tutte le carte vengano diffuse e che le altre escano dopo 45 giorni: “Quindi, quando il Dpcm varato su quella base è già scaduto”.
Qualche giorno fa il leghista in audizione ha fatto una domanda a Giovanni Toti, in quanto vicepresidente della Conferenza delle Regioni, dopo che in Sicilia il Tar ha dato torto al ricorrente che agiva in giudizio contro alcune misure del Dpcm, ma gli ha dato ragione su un punto “intimando al Ministero della Sanità di trasmettere il contenuto dei verbali del Cts”. “Approfondirò, ma non mi risulta che il Ministero li abbia trasmessi”, è stata la risposta del governatore della Liguria. E se ciò fosse confermato, significherebbe che neanche una decisione del Tar basta per far tirare fuori le carte al governo giallorosso. “Hanno qualcosa da nascondere? Se non vogliono pubblicare i documenti, per lo meno rendano edotto il Parlamento. O c’è il segreto di Stato?”, sono i dubbi che solleva Calderoli.
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