Trump non molla: “Hanno truccato le elezioni ma vinceremo”. E la folla grida: “Fermate il furto”
Donald Trump non si arrende: “Hanno truccato le elezioni, ma vinceremo“. Il presidente degli Stati Uniti sbarca in Georgia e nel comizio a Valdosta, il primo raduno repubblicano dopo l’election day 3 novembre, ribadisce le accuse di brogli nel voto che ha favorito lo sfidante dem Joe Biden. Il tycoon è convinto di poter ancora ribaltare il risultato.
Trump: “Hanno truccato le elezioni ma vinceremo noi”
“Hanno truccato le elezioni presidenziali ma vinceremo noi”, dice Trump mentre la folla dei suoi sostenitori intona il coro “Stop the steal!”, “Fermate il furto!”. “Queste persone vogliono andare oltre il socialismo, vogliono una forma di governo comunista – dice dal palco -. Sappiamo tutti che sono state fatte cose sbagliate, ci vuole qualcuno con coraggio”. Il presidente punta il dito contro il governatore della Georgia, Brian Kemp, che per Trump dovrebbe attivarsi per un nuovo conteggio nello Stato.
“Andremo fino alla Corte Suprema”
“Andremo fino alla Corte Suprema“, dice il presidente galvanizzando i presenti. “Non abbiamo perso, abbiamo ottenuto 74 milioni di voti ma potevano essere molti di più. Se avessi perso, sarei un perdente assolutamente squisito. Se avessi perso, direi di aver perso e me ne andrei in Florida. Mi rilasserei e andrei in giro dicendo di aver fatto un buon lavoro. Ma non si può accettare quando rubano e truccano le elezioni. Non si può accettare“.
“Se governatori da nostra parte avremmo già vinto in Arizona e Georgia”
Al comizio si accompagna il consueto bombardamento presidenziale su Twitter: “Tra il governatore” Doug Ducey “dell’Arizona e il governatore” Kemp della Georgia, “il Partito democratico non potrebbe essere più contento. Se fossero dalla nostra parte, avremmo già vinto in Arizona e Georgia“. Il comizio di Trump fa parte della campagna per sostenere i senatori locali David Perdue e Kelly Loeffler in vista del voto di gennaio. Il cui esito è decisivo per l’assegnazione di due seggi al Senato e per il controllo stesso della Camera Alta del Congresso, che resterebbe in mano dei repubblicani.
Adolfo Spezzaferro