Il Dpcm di Natale rovina la festa a tutti. Nessuna deroga, passa la linea dura
Oggi Giuseppe Conte firmerà il Dpcm di Natale, valido per ben 50 giorni. Passa la linea dura: dopo uno scontro a Palazzo Chigi, prevalgono le posizioni di M5S e Pd contro Italia Viva, che chiedeva qualche deroga. Il decreto approvato ieri conferma quindi tutte le restrizioni annunciate in questi giorni, a partire dal divieto di spostamento tra regioni dal 21 dicembre al 6 gennaio. Confermato il divieto di uscita dal proprio comune di residenza per Natale, Santo Stefano e Capodanno. Una novità: la sera del 31 dicembre resteranno chiusi anche i ristoranti degli alberghi. Insomma, il governo giallofucsia vuole a tutti i costi che gli italiani trascorrano le vacanze tappati in casa.
Dpcm di Natale: ecco divieti e restrizioni
Dpcm di Natale in versione estesa (mentre pare accantonata l’idea di ricorrere a un decreto legge). In una nota diffusa al termine del lungo vertice del governo si legge che “il testo estende il limite massimo di vigenza dei decreti del presidente del Consiglio dei ministri (Dpcm) attuativi delle norme emergenziali, portandolo dagli attuali trenta a cinquanta giorni”. Ecco dunque i divieti previsti: “Si stabilisce che: dal 21 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021 saranno vietati gli spostamenti tra Regioni diverse (compresi quelli da o verso le province autonome di Trento e Bolzano), ad eccezione degli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute”. Eccezioni che andranno indicate nell’autocerficazione obbligatoria.
A Natale, Santo Stefano e Capodanno vietato uscire dal proprio comune
Stretta ulteriore il 25 e il 26 dicembre 2020 e il 1° gennaio 2021. Infatti saranno vietati anche gli spostamenti tra Comuni diversi, con le stesse eccezioni (comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute). Tuttavia il Dpcm stabilisce che “sarà sempre possibile, anche dal 21 dicembre al 6 gennaio, rientrare alla propria residenza, domicilio o abitazione; dal 21 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021 sarà vietato spostarsi nelle seconde case che si trovino in una Regione o Provincia autonoma diversa dalla propria. Il 25 e 26 dicembre 2020 e il 1° gennaio 2021 il divieto varrà anche per le seconde case situate in un Comune diverso dal proprio”.
Con il Dpcm di Natale possibili ulteriori strette
Il governo poi si lascia le mani libere in base all’andamento della curva dei contagi. “Le nuove norme stabiliscono che i Dpcm emergenziali, indipendentemente dalla classificazione in livelli di rischio e di scenario delle diverse Regioni e Province autonome, possano disporre, nel periodo dal 21 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021, su tutto il territorio nazionale, specifiche misure tra quelle già previste elencate dalle norme primarie“. In sostanza, Conte può imporre ulteriori restrizioni nel periodo indicato.
Spostamenti permessi per il ponte dell’Immacolata
Pertanto, alla luce di quanto stabilito dal nuovo Dpcm, chi vive nelle regioni in fascia gialla potrà muoversi liberamente tra regioni gialle dal 4 al 20 dicembre. Questo significa che sarà possibile spostarsi in occasione del ponte dell’Immacolata. Il quadro tuttavia cambierà dal 21 dicembre al 6 gennaio, quando le fasce di rischio – gialla, arancione, rossa – non faranno alcuna differenza e gli spostamenti saranno vietati.
Cenone di Natale solo per conviventi
Infine, la questione cenone di Natale. Anche qui passa la linea dura: nessun tetto di 10 persone ma forte raccomandazione a festeggiare soltanto tra conviventi, senza ricevere parenti o amici. Ciò vale per tutta la durata delle vacanze. A questo punto non è chiaro se il governo intenda effettuare controlli nelle case degli italiani per verificare il rispetto delle indicazioni. Certo, con questo Dpcm già resta poco da festeggiare, a Natale. Infatti c’è il coprifuoco dalle 22, se si va all’estero quando si torna c’è la quarantena obbligatoria. Non si può andare a sciare. Non si può andare al ristorante la sera. Ci manca solo l’irruzione della polizia per contare quanti stanno mangiando il panettone.
Adolfo Spezzaferro