Scuola, la Azzolina continua a spararle grosse e i presidi annunciano: «Si riapre il 7 gennaio»


Il “genio” Azzolina continua a ballare sulla scuola. Per poi essere smentita dopo poche ore. Gli altri ministri dicono la loro, per poi essere smentiti dalla Azzolina. Una situazione pressoché insostenibile. Una sceneggiata ridicola. La titolare dell’Istruzione – sempre alla ricerca di flash – si mette in bella mostra a Live-Non è la D’Urso. «Se si allentano le misure per tutti i settori del Paese, anche la scuola non può essere esclusa», dice. Sulla riapertura delle scuole a dicembre «al momento non è stata presa nessuna decisione. C’è una discussione in corso. Non è un mistero che con molta gradualità voglia riaprire anche per i ragazzi che frequentano le superiori».

Scuola, i presidi mettono in fuorigioco la Azzolina

Poche ore dopo, a Sky Tg24, parla Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi. E annuncia il contrario: «Il 7 gennaio è la data probabile del rientro a scuola. Ma è già importante che siano rientrati gli studenti di quelle regioni passate da zone rosse ad arancioni». Poi sottolinea «l’importanza della Dad. Ma la scuola è in presenza, è anche crescita psicologia, che si può ottenere soltanto in presenza».

«Ci vogliono condizioni di sicurezza»

Non solo. Si sofferma anche sulla Azzolina, che auspica un ritorno a scuola precedente alle festività natalizie. «Questo dev’essere accompagnato da condizioni di sicurezza. Il potenziamento del traffico locale e dei servizi Asl, con i monitoraggi, e la soluzione al problema della reperibilità dei supplementi».

A scuola di domenica, altro balletto

Un altro detto e contraddetto. La ministra De Micheli aveva avanzato la proposta di andare a scuola la domenica. La Azzolina risponde che «non è una strada percorribile». Il che è l’ennesima prova che al governo ne sparano a raffica per conquistare un po’ di visibilità.

L’ennesima sceneggiata

Poi i dati e la sceneggiata. «Credo che ormai tutti si siano resi conto che il rischio zero non esiste ma che le nostre scuole sono sicure. Questo perché durante l’estate si è lavorato tanto, sì anche acquistando i banchi», puntualizza incredibilmente la Azzolina. Immediata la replica di Salvini:  «Al ministro continuiamo a chiedere di pubblicare i dati sui contagi degli insegnanti e degli studenti. È dannosa. La nostra scuola è in mano a un genio come l’Azzolina? Almeno pubblichi i dati, non li nasconda…».

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