Heineken annuncia 46 esuberi a Sesto San Giovanni (Milano), sindacati in rivolta
La multinazionale Heineken ha annunciato esuberi di personale per 93 lavoratori di cui 46 a Sesto San Giovanni. Esuberi per ora soltanto sulla carta, poiché è in vigore il divieto nazionale di licenziamento deciso da tempo dal Governo per l’emergenza Covid, ma si tratta di un provvedimento che prima o poi terminerà, e la preoccupazione cresce. Heineken ha quattro stabilimenti in Italia e, seguendo una sua riorganizzazione mondiale, vorrebbe esternalizzare diversi servizi.
Il taglio dei costi mediante esuberi preoccupa i lavoratori e di conseguenza i sindacati, che stanno già mettendosi al lavoro per scongiurare il piano. Il 24 novembre si è tenuto un incontro tra le segreterie nazionali di Fai-Cisl, Flai-Cgil, Uila-Uil e il gruppo Heineken. «L’azienda – dichiarano i sindacati in una nota congiunta – ci ha annunciato una riorganizzazione del gruppo a livello mondo che per l’Italia significa un piano di 93 esuberi e un progetto di terziarizzazione su tutti e quattro gli stabilimenti. L’annuncio di Heineken è inaccettabile, ancor più in un momento storico e straordinario come quello che stiamo vivendo, legato ad un’emergenza sanitaria senza precedenti».
«Da subito – proseguono le organizzazioni sindacali – abbiamo dichiarato la nostra contrarietà e stigmatizzato come un’azienda di questo livello scelga di mettere in campo come unica soluzione per essere più competitiva e per rimanere leader del settore, gli esuberi. Le difficoltà e il raggiungimento degli obiettivi che si pone una grande multinazionale, ancora una volta ricadono sui lavoratori».
«Il blocco dei licenziamenti – concludono – ci aiuta a dire che non si può parlare di esuberi ma che, invece, dovrà essere messa in campo ogni soluzione volta ad individuare risposte per tutte le lavoratrici e i lavoratori. Fai, Flai, Uila e il Coordinamento dichiarano da subito lo stato di agitazione e avviano le assemblee in tutti le sedi, nel rispetto della normativa anti Covid. Il confronto è stato aggiornato per il prossimo 3 dicembre con l’intento di individuare soluzioni volte a tutelare i lavoratori».“