In Svizzera si scia: porte aperte ai turisti. Ma per gli italiani restano chiuse
Vacanze sulla neve? Neanche per sogno, o per meglio dire: solo in sogno. In Italia, salvo ripensamenti dovuti magari alle pressioni delle Regioni, il governo giallofucsia ha intenzione di tenere chiusi gli impianti sciistici. Così, mentre in Austria e in Francia si va verso la riapertura delle piste, gli italiani rischiano di non potersi togliere neppure questa soddisfazione. Che poi non si tratta soltanto di “svago”, ma di evitare il collasso dell’economia della montagna e di interi territori che si reggono sul turismo dei mesi invernali. Oltretutto Francia e Austria non saranno le sole nazioni dell’arco alpino a sfruttare gli impianti sciistici. Anzi, nonostante il Covid, nella vicina Svizzera già è possibile sciare in dieci località. Ad esempio a Zermatt, altro versante del monte Cervino, a circa nove chilometri in linea d’aria da Cervinia.
Porte chiuse agli sciatori italiani
Dunque gli italiani potranno eventualmente recarsi in Svizzera per sciare? Niente affatto, perché la Confederazione elvetica non sembra intenzionata ad aprici le porte. C’è poi il problema delle quattro regioni confinanti, che sono tutte ancora considerate “zone rosse” dal governo italiano. Di conseguenza, a titolo esemplificativo, chi abita in Lombardia o in Piemonte non può spostarsi per andare in Svizzera se non per “reali necessità”. Non è sufficiente neppure avere una seconda casa oltreconfine, perché non rientra nei “buoni motivi” per spostarsi stando alle attuali misure restrittive. Quindi le porte dei cantoni svizzeri per gli italiani restano chiuse e a maggior ragione è d’uopo puntare a una riapertura in sicurezza degli impianti sciistici di casa nostra.
Gli appelli dei campioni
A tal riguardo, oltre al pressing delle regioni, sono arrivati oggi anche gli appelli di due campioni dello sci. Alberto Tomba ha fatto notare giustamente notare che “lo sci è per eccellenza sport all’aperto e individuale. In più, visto come ci si veste quando si va a sciare, non è davvero un problema di mascherine, perché già ora si usano normalmente protezioni della bocca e del viso. E sciando neppure c’è un problema di distanziamento”. Per questi motivi “le piste dovrebbero dunque essere aperte, anche se ci sono ovviamente degli accorgimenti da prendere”, ha precisato Tomba.
Mentre Federica Brignone, campionessa del mondo di sci alpino, ha tuonato:
“E’ molto importante che gli impianti sciistici aprano a Natale, perché sarebbe un segnale positivo per tutti. Altrimenti, con le stazioni chiuse, il danno sarebbe irreparabile”.
Eugenio Palazzini