Morra, l’ira del Parlamento: non può sfiduciarlo, pretende le sue dimissioni: disumano e indegno
Vergognoso, miserabile, delirante, inqualificabile, vomitevole, indegno, intollerabile, disumano, disgustoso, avvoltoio, iena, sciacallo e perfino idiota: mai, nella storia parlamentare, una sola persona era riuscita a collezionare tanti insulti quanti ne sta raccogliendo in queste ore il grillino Nicola Morra.
L’intero Parlamento – da Fratelli d’Italia al Pd, dalla Lega a Italia Viva, da Forza Italia a Idv e a molti parlamentari Cinque Stelle – prende posizione contro il presidente (traballante) della Commissione Bicamerale d’inchiesta sulla mafia per le sue frasi contro Jole Santelli pescando dal vocabolario gli insulti più “pregiati”.
La richiesta di dimissioni è praticamente umanime. Se sarà formalizzata con una mozione di sfiducia, sarà, comunque, un atto politico più che sostanziale. Per una questione regolamentare interna al Parlamento che impedisce, in qualche maniera di seguire la strada della sfiducia.
“Noi abbiamo già chiesto politicamente come Fdi le dimissioni di Morra, attraverso il presidente Meloni e stiamo valutando con le altre forze del Centrodestra un atteggiamento comune”, spiega il senatore Antonio Iannone, Capogruppo di Fratelli d’Italia in Commissione Antimafia dopo le dichiarazioni di Morra.
“Giuridicamente la Commissione Antimafia essendo una bicamerale d’inchiesta istituita con legge ad hoc del Parlamento – spiega Iannone che ha studiato molto a fondo la materia regolamentare – ha un regime giuridico diverso dalle Commissioni ordinarie. Non è infatti sottoposta a verifica, a metà mandato, degli uffici di presidenza”.
“Tecnicamente dunque le regole su una possibile mozione di sfiducia possono essere diverse. Poi, come atto politico tutto si può fare: infatti con il colleghi del Centrodestra in Commissione, Luigi Vitali di Forza Italia e Gianluca Cantalamessa della Lega, stiamo valutando un’azione comune”, conclude il Capogruppo di Fratelli d’Italia in Commissione Antimafia.
Restano, tuttavia, le numerose e sdegnate prese di posizione in un crescendo di collera e irritazione. Che potrebbero, da un lato, indurre il capo dello Stato, Sergio Mattarella, a pretendere le dimissioni di Morra. E, dall’altro, suggerire al presidente della Camera, Roberto Fico, anch’egli grillino, di uscire allo scoperto rompendo l’imbarazzato silenzio osservato fino ad ora. E convincere Morra a rassegnare autonomamente le dimissioni.
Se così fosse si rivoterebbe nuovamente per la carica di presidente della Commissione Antimafia che andrebbe, probabilmente, di nuovo ad un grillino. I numeri per riportare un esponente dei Cinque Stelle su quella poltrona al posto di Morra ci sono tutti. Resterebbe, comunque, l’atto politico clamoroso, che non ha precedenti nella storia della Repubblica, con cui Morra verrebbe cacciato dalla poltrona istituzionale su cui siede.
“Morra disgustoso, un uomo delle istituzioni che offende anche malati oncologici e cittadini calabresi. Sulla compianta Jole Santelli parole vergognose. Si dimetta”, annota irritato Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e deputato di Fdi.
Minaccia di “disertare le sedute della Commissione Antimafia” Luca Ciriani, capogruppo di Fdi al Senato e membro dell’organismo bicamerale d’inchiesta.
“Le dichiarazioni del Presidente Morra sono sconcertanti e lesive della dignità della Calabria onesta che crede nello Stato – si indigna il senatore salernitano Antonio Iannone che proprio in Antimafia è capogruppo di Fdi. – Quando i calabresi nel 2018 alle elezioni politiche hanno votato generosamente per i 5 stelle sapevano cosa stavano facendo? Perché un malato oncologico non dovrebbe essere votato? Morra si scusi prontamente e senza ambiguità di ragionamenti perché siamo al delirio d’impotenza politica”.
“Morra è indegno del suo ruolo – reagisce altrettanto infastidito il leader della Lega, Matteo Salvini, per le parole di Morra su Jole Santelli. – Utilizza la Commissione Antimafia per aggredire i rivali politici. E ora si conferma un piccolo uomo con le parole disgustose su Jole Santelli che peraltro è stata vicepresidente della Commissione Antimafia. Morra si sciacqui la bocca, quando parla di malati oncologici. E si dimetta. La Lega lo sfiducia ufficialmente. #morradimettiti”.
“L’idiota insiste. ‘Chiedo scusa ma…’. Sbagliare è umano, perseverare è diabolico”, si ribella, poi, su Twitter, Matteo Salvini, riportando le parole del presidente della Commissione Antimafia, Nicola Morra. Che travolto dalle polemiche aveva scritto: “Io ho semplicemente ricordato come l’elettorato debba essere pienamente responsabile delle proprie scelte. Perché ciò avvenga è necessaria un’informazione totale”.
“Dopo aver pronunciato certe frasi vergognose ti dovresti immediatamente scusare e poi dimettere perché non puoi ricoprire un ruolo istituzionale e presiedere la Commissione Antimafia”, scrive il presidente della Liguria, Giovanni Toti sulla sua pagina Facebook.
“Ci vuole una dose di ignoranza notevole per riuscire a offendere contemporaneamente la memoria di una grande donna come Jole Santelli, le persone afflitte da gravi malattie, l’intera Calabria e alla fine qualsiasi persona, dice Gasparri. Che definisce Morra “saccente e supponente”, un “politicante fallito“.
Per il deputato e responsabile Giustizia e Affari costituzionali di Forza Italia Francesco Paolo Sisto, Morra è un “presidente impresentabile” di quella Antimafia che è un “tempio sacro, valoriale, denso di storia drammatica, colmo del sangue versato nel tentativo di difendere le Istituzioni. Sapere che” la Commissione “è nelle mani di tanto ignobile “cinismo senza Dio” è spaventoso” conclude Sisto.
Parla di “orrore e preoccupazione” per “le sconvolgenti parole” di Morra la presidente dei senatori di Forza Italia Anna Maria Bernini. Che si indigna per il “giustizialismo più deteriore” delll’esponente grillino unito alla “mancanza di rispetto per i malati oncologici, che ogni giorno lottano con dolore e dignità per la vita”.
“Di Jole Santelli rimarrà una traccia profonda e indelebile nel cuore dei calabresi e nella storia politica della Repubblica italiana. Alla voce morra, invece, troveremo scritto che è un gioco di mano popolare, spesso giocato dai bambini. Soltanto questo”, lo incenerisce, su Twitter, Deborah Bergamini, deputata di Forza Italia.
“Un proverbio recita: meglio essere l’ultimo dei leoni che il primo degli sciacalli – commenta Giorgio Mulè, deputato di Forza Italia e portavoce dei gruppi azzurri di Camera e Senato. – Invece il senatore Morra non è né l’uno né l’altro. È un avvoltoio, una iena di quella razza che non conosce alcuna regola per stare nella società civile e andrebbe espulso per questo.
Anche dal Pd arrivano parole pesantissime contro l’imbarazzante alleato di governo Nicola Morra.
“Le frasi di #Morra offendono le persone e il senso di umanità. Non solo i malati di cancro, offendono i calabresi e la Calabria. Si vergogni, che è un momento in cui l’ultima cosa di cui c’è bisogno sono stronzate come questa“, lo annichilisce, su Twitter Marco Furfaro del Pd. Che suggerisce a Morra di fare “altro nella vita”.
Definisce “scomposte e provocatorie dichiarazioni polemiche” quelle di Morra il senatore Franco Mirabelli, vicepresidente dei senatori dem e capogruppo del Pd in commissione Antimafia.
La senatrice Pd, Caterina Biti definisce Morra mediocre “di pensiero e di linguaggio”. E rispolvera un episodio che, ora, assume un preciso significato. Quando Morra intervenne nell’aula del Senato per ricordare Jole Santelli, appena deceduta. “Le sue parole – ricorda la Biti – mi avevano lasciato basita…Oggi ha rincarato”.
Invita Morra a fermarsi la senatrice del Pd Valeria Valente. Che giudica quello dell’esponente grillino un “linguaggio davvero incivile” E, di fronte ai tentativi di Morra di spiegarsi, peggiorando le cose, la senatrice si chiede: “Forse può bastare, no?”
“Le parole del senatore Morra sono indegne nei confronti dei calabresi e ingiuriose e volgari nei confronti della memoria di Iole Santelli. Bisogna combattere senza tregua la ’Ndrangheta, non offendere i calabresi con parole qualunquiste. Il senatore Morra avrebbe già dovuto scusarsi da molte ore”, scrive su il deputato dem Emanuele Fiano ampliando la fratura fra il Nazareno e i Cinque Stelle.
E Alessia Morani, parlamentare del Pd e sottosegretaria allo Sviluppo ancora più netta: “Le parole di Morra sono agghiaccianti. Agghiaccianti“.
“Le parole di Morra su Jole Santelli sono disgustose – scrive su Twitter la presidente della Commissione Ambiente della Camera, la Pd Alessia Rotta. – Offendono la sua memoria. Offendono i malati oncologici. Offendono i cittadini calabresi. Sono parole non degne di un uomo delle istituzioni. Quanto ci metterà a chiedere scusa?”, si chiede.
“Ho riascoltato le frasi pronunciate dal senatore Morra. Affermazioni inaccettabili, chieda scusa. Questi sono gli effetti di quando si perde umanità e senso del limite per un titolo in più sul giornale”, scrive, su Facebook, Ettore Rosato, Presidente di Italia Viva.
Silvia Vono, senatrice di Italia Viva, si scaglia contro lo “sciacallaggio mediatico” di Morra: “Di cancro si può guarire. E lo dico per esperienza personale – scrive su Facebook. – Le dichiarazioni di Morra offendono non solo tutti i calabresi ma anche coloro che lottano ogni giorno per combattere una malattia che può essere superata”.
“La sua coscienza dovrebbe indicargli la strada delle dimissioni dall’Antimafia”, scrive su Twitter, parlando di Morra, l’europarlamentare di Italia Viva Nicola Danti, capodelegazione a Bruxelles.
Anche dalla società civile piovono critiche sdegnate sul presidente grillino della Commissione Antimafia: “Io mi vergogno a scrivere per poi commentare quello che oggi ha dichiarato l’onorevole Morra. Dunque non lo critico. Lo disprezzo”, dice, tranchant, l’avvocato Giuseppe Benedetto, presidente della Fondazione Einaudi.