Vaccini, finalmente un piano. Si parte con ospedali e Rsa
La corsa all’oro moderno si chiama vaccino e ieri è stata la giornata di Pfizer che ha annunciato la sua vittoria.
Il colosso americano fa sapere che il suo candidato vaccino è efficace al 95 per cento e non ha avuto effetti collaterali gravi. Supera così il concorrente americano Moderna che il giorno prima aveva dichiarato di aver messo a punto l’efficacia al 94,5 per cento. Dopo le anticipazioni della scorsa settimana, i dati presentati ieri hanno mostrato che l’antidoto ha prevenuto le forme sia lievi che gravi di Covid-19. Ed è risultato efficace al 94% negli anziani, più vulnerabili allo sviluppo di Covid-19 grave e meno propensi a una piena risposta ad alcuni tipi di vaccini. «I risultati dello studio segnano un passo importante in questo storico viaggio di 8 mesi per un vaccino in grado di aiutare a porre fine a questa devastante pandemia», ha spiegato Albert Bourla, amministratore delegato di Pfizer. Se la Fda autorizzerà il vaccino a due dosi, Pfizer ha spiegato che potrebbe avere fino a 50 milioni di dosi disponibili entro la fine dell’anno, e fino a 1,3 miliardi entro la fine del prossimo anno. Circa la metà della fornitura andrà negli Stati Uniti quest’anno, abbastanza per circa 12,5 milioni di persone (su 330 milioni). Gli americani riceveranno il vaccino gratuitamente, in base a un accordo da 1,95 miliardi di dollari che il governo federale ha raggiunto con Pfizer per 100 milioni di dosi. Il vaccino Pfizer «il cui iter di validazione sembra essere, ad oggi, il più avanzato, permetterebbe all’Italia di disporre già da fine gennaio 2021 di circa 3,4 milioni di dosi da somministrare a 1,7 milioni di persone. In questa prospettiva appare prioritario salvaguardare quei luoghi che nel corso della pandemia hanno rappresentato il principale canale di contagio e diffusione del virus, quali a titolo esemplificativo gli ospedali e i presidi residenziali per anziani». È quanto si legge nel Piano per i vaccini anti-Covid che il Commissario per l’Emergenza, Domenico Arcuri, ha inviato ai presidenti delle Regioni e ai ministri della Salute e degli Affari Regionali.
«A tal fine si potrebbe prevedere in questa prima fase di somministrare il vaccino direttamente nelle strutture ospedaliere e, tramite unità mobili, nei presidi residenziali per anziani». Il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, ha assicurato l’impiego delle forze armate per la distribuzione del vaccino.
Pfizer e BionTech intendono ora pubblicare i risultati per la revisione su una rivista scientifica, processo che però può richiedere settimane o mesi.
Intanto un nuovo studio fa luce sull’immunità che potrebbe durare almeno 8 mesi e i sopravvissuti, anche a forme leggere dell’infezione, potrebbero essere protetti per anni. Almeno questo è quanto emerso da uno studio del La Jolla Institute in California, pubblicato sul sito di pre-stampa medRxiv. I ricercatori hanno scoperto che i livelli delle cellule immunitarie contro Covid-19 iniziano a diminuire lentamente nei mesi successivi all’infezione, ma una quantità sufficiente per bloccare la re-infezione dura di più, forse per anni. Si tratta di una notizia confortante, considerati i numerosi studi che hanno suggerito che gli anticorpi svaniscono entro tre mesi.
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