Toghe scagionano Open Arms. E lโOng torna subito in mare

Si dicono giร pronti a partire i membri di Open Arms, lโOng spagnola che opera da anni nel Mediterraneo centrale tramite lโomonima nave.
Lโannuncio di una nuova missione รจ arrivato subito dopo la decisione del tribunale di Ragusa, il quale ieri ha disposto il non luogo a procedere per Ana Isabel Montes Mier e Marc Reig Creus, capomissione e comandante di Open Arms.
I fatti del 15 marzo 2018
Una storia, quella riguardante lโOng spagnola, che risaliva al 15 marzo del 2018. Quel giorno la nave Open Arms si trovava in prossimitร delle acque libiche e gli attivisti hanno iniziato a soccorrere due gommoni partiti dalla Libia. Tutto questo nonostante le operazioni fossero giร state prese in carico dalle autoritร di Tripoli. E infatti, dopo che due natanti di salvataggi veloci erano stati calati dalla Open Arms, si ha un incontro ravvicinato tra i libici e gli attivisti spagnoli.
Questi ultimi hanno sostenuto di aver ricevuto minacce dalla Guardia Costiera libica e che per tal motivo si erano quindi rifiutati di consegnare i migranti nelle loro mani. Un video, pubblicato su IlGiornale.it e ripreso dalle GoPro degli stessi attivisti di Open Arms, ha mostrato le fasi convulse di quelle ore. Nelle immagini non sono state riscontrate minacce violente da parte dei libici, bensรฌ avvertimenti volti a lasciare nelle loro mani le operazioni di soccorso.Il video che inchioda Open Arms
Alla fine perรฒ i 218 migranti a bordo dei due gommoni vengono fatti salire sulla nave spagnola, la quale poco dopo arriverร a Pozzallo.
Lโinchiesta di Ragusa
Pochi giorni dopo la procura di Ragusa ha aperto unโinchiesta per accertare eventuali responsabilitร in capo allโOng spagnola. Cosรฌ come messo in evidenza da Fausto Biloslavo e Valentina Raffa, che in un articolo su IlGiornale del 28 luglio 2019 hanno ricostruito la vicenda, il procuratore Fabio DโAnna e il sostituto Santo Fornasier hanno rinviato a giudizio gli attivisti Ana Isabel Montes Mier e Marc Reig Creus. Si รจ trattato del primo rinvio a giudizio per membri di Ong umanitarie.
Le accuse erano quelle di favoreggiamento dellโimmigrazione clandestina e di violenza (morale) per avere obbligato โle nostre autoritร a concedere lโapprodo in un porto del territorio italianoโ. Sotto accusa soprattutto la frase โWe go Italyโ pronunciata da un attivista, e ben udibile nel video in possesso della procura siciliana, in cui si rassicuravano i migranti che alla fine delle operazioni tutti loro sarebbero approdati in Italia.
โGli eventi dimostrano โ si legge nelle carte della Procura โ come lโunico vero obiettivo dellโOng non fosse quello umanitario di salvare i migranti, ma (โฆ) di portarli ad ogni costo in Italia in spregio alle regoleโ.
โNessun concreto atteggiamento minaccioso รจ stato posto in essere dai libici โ si legge ancora tra i documenti redatti dai magistrati ragusani โ i quali si sono sempre tenuti a debita distanza dai gommoni dei soccorritori e di quello dei migranti fino allโarrivo della nave madreโ.
โร stata inoltre rappresentata una situazione altamente drammatica verosimilmente โ proseguono gli inquirenti โ al solo fine di giustificare la loro inosservanza (di Open arms, nda) alle indicazioni provenienti da Imrcc Roma (di collaborare con Tripoli nda) e costringere i libici a desistere dallโopera di soccorsoโ.
Open Arms torna in mare
Secondo il tribunale di Ragusa perรฒ non sono stati commessi reati da parte dellโOng spagnola. Dunque, si รจ disposto il non luogo a procedere per i due indagati. E ora da parte di Open Arms, oltre allโesultanza per la decisione presa, sono arrivati annunci volti a far comprendere le future intenzioni degli arrivisti: โParte ora la nostra Missione 78 โ si legge infatti nel profilo Twitter dellโorganizzazione โ รจ bello che inizi oggi, nel giorno in cui la legge ci ha dato ragione. Chiunque affermi il contrario ha torto, i diritti umani sono inalienabili e vanno difesi sempre. ร quello che continueremo a fareโ.
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