200 sindaci in rivolta contro Conte: «Hai buttato i soldi per monopattini e reddito di cittadinanza»
Una lettera sottoscritta da 200 sindaci “asfalta” il premier Conte e la gestione della seconda ondata del virus, nei tempi e nelle modalità, nella forma e nella sostanza. “La seconda ondata della pandemia sta trasformando i centri urbani in luoghi di disagio sociale. Le prime avvisaglie di violenza rischiano di mettere ancora più in crisi i Comuni, già messi a dura prova dalla gestione del Covid”. Inizia così l’appello rivolto al premier Conte, sottoscritto da duecento primi cittadini di tutta Italia. Appartengono a diversi schieramenti politici. A prendere in mano le redini dello scontento è stato Alessio Pascucci, sindaco di Cerveteri e coordinatore di Italia in Comuni,. E’ lui che che ha scritto una lettera al premier Conte raccogliendo adesioni di amministratori pubblici di tutta Italia.
I sindaci a Conte: “Ci condanni alla povertà”
“L’ultimo Dpcm – si legge nella missiva al premier – contiene norme dirompenti: per milioni di lavoratori e imprenditori significano fallimento, povertà e disagio sociale. Norme che andavano concertate con i territori e che, soprattutto, andavano anticipate da provvedimenti di sostegno reale all’economia del Paese. In questi mesi invece si è preferito investire sui monopattini, sul reddito di cittadinanza o sui famigerati mono banchi che con la didattica a distanza rimarranno chiusi nei magazzini delle nostre scuole. Abbiamo avuto mesi per preparare il sistema Italia alla seconda ondata, ma si è perso tempo lasciando ai cittadini il compito di auto regolamentarsi senza indicazioni e sostegno alcuno”. Sono nero su bianco i capisaldi di un fallimento, che ora tutti sono in grado di capire nella loro folle inutilità. Non c’è dibattito o articolo commento che non metta sotto processo la fallimentare gestione dell’emergenza voluta da Conte, in solitudine, senza coinvolgere le opposizioni. Che, come si evince dal merito delle critiche dei primi cittadini, aveva preavvertito su tutto. Non ultimo sui disagi sociali.
“Per questi motivi – contestano i sottoscritti firmatari – Le chiedono di prendere provvedimenti concreti a sostegno dell’economia del Paese. Garantendo allo stesso tempo agli Enti Locali le risorse e il personale adeguato per affrontare l’emergenza. Questa Pandemia, come ha più volte ricordato il Presidente della Repubblica, si può sconfiggere solo se lo Stato in tutte le sue diramazioni agisce nella stessa direzione; con l’intento di perseguire il bene dei suoi cittadini, in questo caso la salute e la sicurezza delle nostre comunità”.