Altro che fascisti e camorra: i “rivoluzionari per il comunismo” rivendicano la guerriglia di Napoli
Dopo l’ombra dei clan, arriva la baldanzosa rivendicazione degli antagonisti dei Carc della guerriglia di venerdì notte a Napoli. Altro che pericolosi neofascisti. Tra i registi degli scontri ci sono gli ultrà per il comunismo. Immersi in un sistema criminale ben collaudato che vive di sparatorie, racket, droga e usura.
Azioni ‘spontanee’ contro il coprifuoco istituito dal governatore De Luca. Così le chiamano i Comitati di appoggio alla resistenza per il comunismo. Che in una news letter pubblicata sul sito si lanciano in una dotta interpretazione sociologica. E annunciano nuovi attacchi di piazza contro il ‘padrone’. Con ogni mezzo.
I comitati per il comunismo rivendicano gli scontri di Napoli
“Gli scontri di Napoli non sono stati un fenomeno isolato – scrivono gli antifà – ma la punta più avanzata di una mobilitazione diffusa e spontanea. Che di zona in zona ha avuto capipopolo, promotori e agitatori diversi”. E il manipolo di resistenti era lì. Come rivendica con soddisfazione. “Alle due mobilitazioni principali come Partito dei Carc eravamo presenti. E la composizione di quelle piazze era fatta di piccoli commercianti, lavoratori autonomi, cittadini disperati. Dipendenti di negozi, botteghe ed esercizi commerciali, qualche gruppo di tifoserie organizzate”.
“Non ci fermiamo. Ogni forma di lotta è legittima”
Una miscela esplosiva. Secondo i comitati che invocano il comunismo l’aspetto decisivo non è stabilire il ruolo che hanno avuto i fascisti, la camorra o i centri sociali. “La mobilitazione di ieri è espressione della resistenza spontanea delle masse popolari. Il puuto non è quindi stabilire chi la promuova. Il punto è ragionare su come estenderla. Come legarla a quanto esiste già di organizzato nelle aziende, negli ospedali, nelle scuole e nei territori. Di questo devono ragionare e preoccuparsi i comunisti. E hi vuole combattere contro De Luca. Le Larghe Intese e i padroni, veri responsabili della situazione disastrosa in cui siamo immersi.
Guerra alla stampa di regime
E già attacchi alla stampa di regime che ha accusato i manifestanti di violenza e teppismo. Non bisogna dare credito a queste tesi. “ Per noi comunisti ogni forma di lotta rivolta contro il nemico non solo è legittima ma va sostenuta. Camorristi e violenti sono i padroni e i loro spicciafaccende alla De Luca. Contro cui ogni atto di ribellione è giusto e va sostenuto. “Il Partito dei Carc è complice e solidale con chi è sceso in piazza a Napoli. Avanti tutta, è tempo di riscossa!”