Delirio M5S: “Accogliere più immigrati nelle case per svecchiare gli italiani”
Il Movimento 5 Stelle corre all’impazzata verso gli alleati di maggioranza Pd, LeU e Iv e vuole trasformarsi in un partito immigrazionista che punta tutto sull’accoglienza per rifarsi il lifting dopo le ultime batoste elettorali. Il nuovo corso dei grillini (che presumibilmente nonostante gli sforzi sarà breve) è indicato da una ricerca commissionata al sociologo Domenico De Masi intitolata “Dopo il coronavirus: la cultura politica del Movimento 5 Stelle“.
Come funziona la ricerca di De Masi
Il metodo è semplice: attraverso alcuni questionari distribuiti a diverse figure pentastellate (e anche a qualche “big”) in forma anonima, De Masi ha tracciato il profilo del M5S che verrà e dunque la relativa agenda politica dei prossimi anni. Il tutto ovviamente in vista degli stati generali online del 6 e 7 novembre. La ricerca si articola in 11 capitoli ed è stata realizzata sentendo 15 esponenti pentastellati. Ebbene, la premessa la dice lunga: lo studio “non potrà prescindere da una chiara connotazione di stampo progressista”. Ciò significa che le idee dei grillini saranno “sempre più aderenti a quelle del modello politico e culturale socialdemocratico”. Ma è sul fronte dell’immigrazione che si consuma il voltafaccia più vergognoso, dopo aver smantellato i dl Sicurezza del governo Lega-M5S.
“Immigrati nelle case degli italiani per svecchiare la popolazione”
Nello studio infatti si legge che l’immigrazione rappresenterà “un enorme potenziale per fornire le risorse umane e i talenti necessari ad assicurare prosperità economica ed evitare tensioni sociali”. Da qui il delirante progetto M5S: nell’Italia del dopo coronavirus, alle prese con la crisi demografica, “sarà necessario svecchiare la popolazione italiana accogliendo stranieri giovani e giovanissimi e avviando una seria politica di formazione e integrazione”. A leggere la sintesi che accompagna il documento, presentato dalla senatrice grillina Barbara Floridia a Palazzo Madama, spunta che “gli immigrati entreranno sempre più nelle case degli italiani come sostegno irrinunciabile per l’accudimento dei bambini e degli anziani”.
“Respingere le politiche sovraniste contro il diverso”
Il dietrofront del M5S rispetto alle posizioni assunte nel governo con la Lega contro i cosiddetti “taxi del mare” e i porti chiusi alle navi Ong è totale. “Saranno respinte le politiche conservatrici e sovraniste contro il diverso, l’immigrato, come colui che mette a rischio la nostra sicurezza, il nostro lavoro, il futuro dei nostri figli”, si legge nel documento. Al contrario, sono necessarie politiche di integrazione “che riguardano lingua, diritti, cultura italiana e rispetto della cultura immigrata; servizi sanitari e sociali; diritto alla casa; equo compenso e controlli sui datori di lavoro”. Il tutto di comune “accordo con la Ue”, grazie a cui si potranno regolarizzare gli immigrati soprattutto “mediante politiche di inserimento incentrate sulla scuola e sul lavoro”. Gli immigrati saranno monitorati, sostenuti fino a che non saranno messi in regola.
“Immigrati avranno stessi diritti e doveri degli italiani”
Ma non finisce qui, la diversità viene definita “una ricchezza” e “gli immigrati inseriti nel sistema produttivo avranno gli stessi diritti e doveri dei cittadini. Saranno scongiurate discriminazioni salariali tra i lavoratori immigrati e quelli autoctoni”. Parole che lasciano intendere la concessione della cittadinanza e il diritto di voto, quindi. Infine la ricerca individua nelle tecnologie digitali e nei big data strumenti utili per “creare una più corretta previsione dei ‘profili di migranti’ necessari”. Lavoratori su richiesta che andranno a sostituire gli italiani, in poche parole.
In sostanza, i 5 Stelle sperano di sopravvivere facendo loro le politiche immigrazioniste della sinistra. Un tentativo disperato visto che l’elettore presumibilmente alla copia preferirà l’originale. In ogni caso il danno è fatto: i grillini vogliono diventare in tutto e per tutto come la Boldrini.
Adolfo Spezzaferro