Silvio Berlusconi “sindaco di Milano”, la pazza idea: la condizione? Nella giunta un city manager
Silvio Berlusconi sindaco di Milano è la pazza ipotesi messa in campo da Il Messaggero che forse tanto pazza non è per come è strutturata. Al Cavaliere la poltrona da sindaco starebbe a pennello, lui che dice sempre che la sua città “è una seconda madre”. Gli impegni di un primo cittadino però sono piuttosto gravosi, specialmente se hai 84 anni e qualche acciacco. Le fogne, il traffico, la mobilità, gli scioperi, gli eventi. Il calendario sarebbe uno sbattimento che il Cav, nonostante la tempra di ferro, non potrebbe permettesi. E allora l’idea di farsi affiancare in questa sua missione da un city manager, insomma un Berlusconi deus ex machina con assistenti di rango per guidare l’amministrazione.
“L’idea”, ipotizza il Messaggero, “sarebbe quella di un city manager (Stefano Parisi? Quello è il genere di tecnici-politici che gli piace: e infatti Silvio parla sempre con entusiasmo di Brugnaro sindaco di Venezia e di Bucci sindaco di Genova) impegnato ogni giorno sul pezzo e di una squadra di assessori per lo più composta da imprenditori o da eccellenze che hanno ben figurato nelle loro professioni. Largo ai giovani, naturalmente: ‘I talenti ci sono, serve un buon allenatore che li sappia far giocare’. L’importante è che i futuri assessori di Berlusconi sindaco non abbiano barba e baffi, godano di buona presenza e siano svegli, brillanti e iper-comunicativi un po’ alla Nicola Porro al quale, non a caso, Silvio offre la guida di Forza Italia quasi di continuo. Lo fece anche con Brugnaro ma i colonnelli azzurri, spaventatissimi, lo hanno stoppato”