Vincenzo De Luca, costi record in Campania per i ricoveri da coronavirus: il confronto con la Lombardia di Fontana
Vincenzo De Luca è davvero un bravo amministratore del sistema sanitario campano? I conti li ha fatti il quotidiano Italia Oggi, numeri alla mano, quelli della Protezione civile, si è scoperto che lo sceriffo campano che da mesi non lesina critiche contro i suoi omologhi del Nord in verità non è un bravo amministratore. “Una tabella del Dipartimento della protezione civile lo pone al primo posto nella graduatoria nazionale della spesa per contagiato Covid nel momento apicale della pandemia, quando la Campania era ancora tra le regioni meno colpite dal virus. Si era al 30 aprile scorso: per 4.423 contagiati campani, la spesa complessiva risultava pari a 337,5 milioni di euro, pari a ben 76.308 euro per ciascun contagiato. La Lombardia, regione più colpita con 75.732 contagiati, spendeva 392,1 milioni in totale, pari a 5.178 euro per contagiato. I soldi per la sanità, come è noto, costituiscono circa l’80% dei budget delle Regioni, e i governatori ne sono i principali responsabili. Come si può mai giustificare un divario così grande tra la spesa pro capite della Campania (76 mila euro per ogni ricovero) e quella della Lombardia (5 mila)?”.
Ecco altri numeri, la Lombardia di Attilio Fontana, finita al centro delle cronache dalle morti nelle Rsa alla questione camici, ha speso 20 volte meno della Campania, ma anche la metà rispetto al decantato Veneto di Luca Zaia, dove ogni ricovero è costato 10.212 euro, somma comunque inferiore alla spesa media delle 20 regioni (12.493 euro).
Veniamo alle altre regioni amministrata dal centro sinistra. Nella Toscana dell’ex governatore Enrico Rossi la spesa pro capite per ricoverato Covid (40.280) è stata otto volte più grande di quella della Lombardia, nella Puglia di Michele Emiliano più di cinque volte tanto (26.013), nel Lazio di Nicola Zingaretti il triplo (15.259).
Tornando a De Luca Italia Oggi ripercorre anche le richieste del governatore campano degli ultimi giorni: di fronte all’aumento dei contagi, prima ha minacciato di chiudere tutta la Campania se dovesse saltare un certo equilibrio, stabilito solo da lui, tra contagiati e guariti, poi ha chiesto l’immediato invio di personale sanitario volontario, non meno di 1.500 tra medici e personale paramedico.
Lamentando poi in tv “lo scippo di 300 milioni” a danno della Sanità campana. Tuttavia che dietro alla grancassa sull’emergenza ci siano anche interessi economici poco trasparenti, oltre ai numeri della Protezione civile, ora lo dice senza giri di parole anche il virologo Andrea Crisanti, che in estate ha presentato al governo di Giuseppe Conte e al Cts un progetto di 400 mila tamponi al giorno, con un costo di 2,5 euro a tampone, invece dei 30 euro di media attuali. Progetto ignorato. “Oggi spendiamo 4 milioni al giorno per fare i tamponi, e per qualcuno è un affare molto ghiotto”, ha detto Crisanti in un’intervista.