Truffa sull’accoglienza dei clandestini minori: indagate coop rosse e Onlus, si sono intascate 3 milioni di euro
Hanno un nome gli indagati nell’ambito dell’inchiesta sull’accoglienza dei migranti minori: la Procura di Udine sta facendo accertamenti, dopo aver delegato ai carabinieri del Nas una serie di perquisizione, sul progetto da oltre tre milioni di euro, affidato a un raggruppamento di imprese. E ha ipotizzato, in concorso, i reati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e concorso in turbata libertà del procedimento di scelta del contraente in relazione alla gara d’appalto del Comune di Tarvisio per l’accoglienza ai minori, risalente al 2017.
GLI INDAGATI Nell’indagine del procuratore aggiunto Claudia Danelon sono coinvolti Angelo Righetti, psichiatra pordenonese, in qualità di presidente della cooperativa Impresa a rete fino al maggio 2020; Felice Cavallini, presidente della cooperativa Impresa a Rete dal maggio scorso e componente del Consiglio di amministrazione dal 2017; Federico Orso, organizzatore di eventi; Donatella Facchini, responsabile dell’ufficio Segreteria generale del Comune di Tarvisio. Per questi le ipotesi di reato sono quelle già enaunciate. Invece per quanto riguarda l’Impresa a Rete, società cooperativa onlus con sede a Pordenone e Ial innovazione apprendimento lavoro Friuli Venezia Giulia Srl, impresa sociale con sede a Pordenone, si contesta la responsabilità aministrativa dipendente da reato.
L’AVVOCATO L’avvocato Bruno Malattia, che difende Felice Cavallini, ha confermato perquisizione e indagini ma, ha detto, «non posso ancora fare alcuna dichiarazione perchè non conosco i dettagli dell’inchiesta». Cavallini, ex direttore dello Ial di Aviano, nel 2011, dopo la condanna in primo grado a un anno e 400 euro di multa per truffa aggravata ai danni del Comune di Trieste, era stato assolto dalla Corte d’Appello di Trieste per una serie di reati legati a una truffa riguardante l’assistenza ai minori stranieri rintracciati in Friuli Venezia Giulia senza famiglia.
SOTTO LA LENTE Sotto la lente degli inquirenti è finito un progetto (La favola di Pollicino9 da 3 milioni di euro, finanziato dal ministero dell’Interno, rivolto ai ragazzi che arrivano in Italia dall’estero senza genitori o altri parenti che possano occuparsi di loro. Al bando ministeriale – in partnership con la Provincia di Udine e il Comune di Pordenone – ha partecipato il Comune di Tarvisio che lo ha vinto e poi ha indetto una gara per l’affidamento. Gara alla quale si è presentato solo un raggruppamento temporaneo di professionisti, di cui fanno parte Impresa a Rete società cooperativa sociale onlus e lo Ial di Pordenone, finiti nel mirino della Procura. Così il progetto è stato affidato al raggruppamento. Ora le indagini sono concentrate sulle procedure per il bando di gara per accertare o meno eventuali favoritismi; l’idoneità delle strutture, i percorsi di accoglienza predisposti per i minori e l’idoneità delle persone che li stanno seguendo.
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