«Roma è in condizioni da Terzo Mondo»: la denuncia del Codacons fa “piangere” la Raggi
Roma sprofonda. E la sindaca Virginia Raggi pretende di fare il bis. Roba da Terzo Mondo: è la denuncia del Codacons che chiede interventi immediati a Trastevere e Flaminio. Due quartieri-chiave della Capitale. “Serve da parte dell’Ama un’operazione seria e coordinata di pulizia e recupero dei due quadranti. Ormai la condizione è da Terzo Mondo, questo la dice lunga sui ‘successi’ inanellati dalla giunta Raggi”.
Roma sprofonda. Il Codacons: è una città devastata
L’associazione parla di “degrado che la fa ormai da padrone. Graffiti e scritte sui muri che nessuno cancella più, sporcizia ovunque, cartelli stradali ormai inutilizzabili che si alternano ai soliti problemi della Capitale: rifiuti, lavori stradali eterni, mobili gettati ovunque, cassonetti e impianti elettrici in stato di totale decadenza. Se non sapessimo di trovarci nella Città Eterna, si potrebbe pensare a una città devastata o abbandonata, magari a causa di qualche recente conflitto”.
Roma sprofonda. Dove sono le promesse della Raggi?
Una fotografia spietata ma realistica delle condizioni in cui versa la Capitale, complice la pessima e dilettantesca amministrazione della sindaca grillina. Che continua a esibirsi sorridente, a tagliare presunti nastri, a postare sui social i suoi interventi miracolosi. “A Roma – prosegue il Codacons – ormai da una vita sembra che non governi nessuno. A ogni monitoraggio, anzi, peggiorano e si aggravano le già enormi criticità emerse in passato. I risultati-annunci delle varie giunte, quelli sì sempre abbondanti, non cambiano mai”. Eppure – prosegue la denuncia del Codacons – “la candidatura della sindaca in carica era stata accompagnata da promesse di discontinuità totale. Promesse che, stando a quanto emerso dalle verifiche del Codacons, non hanno purtroppo trovato nessun seguito. Ci si chiede come faccia Virginia Raggi a mostrarsi soddisfatta del suo operato: basta farsi un giro per la Città Eterna per valutare a occhio nudo lo stato pietoso in cui, purtroppo, la Capitale oggi versa”.