Dl sicurezza e migranti, col nuovo decreto è già “festa”: code e ressa all’ufficio immigrazione (video)
Lunghe code, ressa di immigrati impazienti, pericolosi assembramenti sul marciapiede su cui affaccia un ufficio immigrazione qualunque. Eccola l’Italia di oggi. Il video, postato su Twitter dal sito di RadioSavana, ritrae l’ovvia conseguenza della beffa seguita alla cancellazione dei Decreti Sicurezza di Salvini. Il day after che si è scatenato all’approvazione di quello che, ironicamente, Giorgia Meloni ha definito il nuovo decreto “clandestini benvenuti in Italia”.
Dl sicurezza e migranti: code e assembramenti di stranieri all’ufficio immigrazione
La città, il cui quartiere è stato preso d’assalto nella zona che ospita un ufficio immigrazione come tanti, non è specificata nel video. Ma poco importa. In fondo, c onta il valore simbolico di quelle immagini. Sequenze che inquadrano e stigmatizzano, eloquentemente, quanto sta accadendo dopo il voltafaccia di premier e grillini rispetto a quanto realizzato, anche con il loro voto, un anno e mezzo fa. Quando Giuseppe Conte e il Movimento 5 Stelle chiedevano più sicurezza. Votavano per avere per bloccare l’immigrazione clandestina e il traffico di scafisti e e trafficanti di esseri umani. Appoggiavano e rilanciavano le proposte giuridiche sul controllo dei flussi migratori, avanzate in parlamento approvando i decreti sicurezza di Salvini.
Sicurezza e immigrazione, il video che inchioda il governo sul nuovo decreto
Un anno e mezzo fa appunto. Perché nelle scorse ore, il governo giallo rosso ha approvato e sbandierato esattamente l’opposto. Compiacendosene pure, pensando di fare un torto al segretario del Carroccio sconfessandone impegno e direttive in materia di immigrazione e sicurezza. Quando in realtà, hanno solo inflitto l’ennesimo torto agli italiani. Cittadini ormai in disarmo, costretti ad incassare, dopo la sanatoria della ministra Bellanova, l’ultimo sfregio alla sicurezza delle nostre città. Alla difesa dei confini nazionali. E un provvedimento che, come spiega Giorgia Meloni sui suoi profili social, «non solo reintroduce pienamente la “protezione umanitaria” (quella anomalia tutta italiana, pensata negli anni ’90, che permette di concedere il permesso di soggiorno anche agli immigrati illegali. Quelli che non hanno diritto ad alcuna forma di protezione internazionale).
Gli scafisti festeggiano, i nuovi arrivati si mettono in fila…
«Ma – prosegue la numero uno di Fratelli d’Italia – va addirittura oltre e allarga ulteriormente le maglie rispetto all’istituto originale». Ora infatti, come sottolinea la leader di Fdi, «l’Italia dovrà accogliere non solo chi fugge da un reale pericolo. Ma anche chi rischia “trattamenti degradanti”. Una definizione indefinita e generica, che si presta a qualsiasi interpretazione e che di fatto permetterà a qualsiasi clandestino di essere accolto in Italia. Siamo al “liberi tutti”. Gli scafisti già festeggiano». I nuovi arrivati si mettono in fila. Numerosi pure...
Nigeria? Pakistan? Bangladesh? No, Italia. Code e assembramenti (loro possono) all’ufficio immigrazione dopo la cancellazione dei #DecretiSicurezza di Salvini. #RadioSavana pic.twitter.com/ud8dqhv2Ug
— RadioSavana (@RadioSavana) October 6, 2020