Meloni: «Il M5S è una truffa, ruba i voti a destra per portarli a sinistra. Ma il giochetto è finito»
Giorgia Meloni durissima con il M5S. «È uno strumento truffaldino per rubare voti alla destra ma l’ho sorpassato. Il nostro leader uscirà dalle urne». Lo affermain un’intervista al quotidiano La Verità. «È una regola non scritta, fra di noi, ma sempre valida. Oltre che buona e giusta. Decidono i cittadini, non fantomatiche piattaforme digitali o oscuri politburo». La leader di FdI si sofferma sul sondaggio che dà il suo partito avanti al M5S. «Ci siamo ripresi i nostri voti. Anni fa sostenevo che il M5S fosse uno strumento truffaldino per prendere i voti a destra e portarli a governi a sinistra. Questo trucco si è svelato e la destra è tornata a casa».
Meloni, il M5S e l’alternativa
«Partendo da zero, in tre mesi, senza soldi e senza dover dire grazie a nessuno? Era l’inizio di una grande storia e non sbagliavamo», continua Giorgia Meloni. Siamo sempre stati convinti che non si può accettare la falsa alternativa tra chi vuole uscire dall’Europa e chi pensa che l’unico modo per starci è in ginocchio». La sfida di domani? «Nel mondo ci sono destra e sinistra. E nella destra ci sono molte identità ricche e diverse. Mi piacerebbe poter rappresentare queste culture avendo come baricentro Fratelli d’Italia. Siamo nati dall’incontro tra l’anima di destra e quella liberale di Crosetto. Poi ci siamo innestati con altre identità, a partire da quella popolare con Fitto».
Lo stato di emergenza
In merito alla proroga dello stato di emergenza Meloni dice: «Perché dovrei votarla? Non si è fatta in nessuna nazione del mondo. Si bruciano decine di miliardi e si allenta il controllo democratico del Parlamento. Ormai lo dicono anche a sinistra: governare per Dpcm è un abuso. Nemmeno in tempo di guerra si sospende lo stato di diritto».
Giorgia Meloni e la sepoltura del feto
Riguardo poi i cimiteri dei feti al Verano Giorgia Meloni afferma: «Sono stata molto colpita da queste donne che decidono di fare la class action contro la scelta. La questione del nome della madre la comprendo», aggiunge. «È anche un fatto di privacy. Ma negare la sepoltura a un feto….. Dal concepimento in poi, ognuno di noi è portatore di un codice genetico unico. C’è qualcosa di sacro in questo. Allora perché ti arrabbi se vedi che questo feto viene sepolto? Anche senza nomi. Vedo un furore ideologico in chi fomenta queste donne, e temo chi banalizza il tema dell’aborto».