Immigrazione, Vittorio Feltri: il libro che svela tutti i danni realizzati dalla Ong
Sophia vuol dire sapienza. Operazione Sophia dovrebbe dunque significare qualcosa che applichi con saggezza la conoscenza per volgere la realtà al bene. La Sapienza deve per forza implicare onestà e verità, altrimenti non sarebbe Sophia nel senso di virtù ma sarebbe Sofia nel senso di capitale della Bulgaria, al tempo però del Patto di Varsavia e dei suoi servizi segreti truculenti: luogo di complotti e di inganni.
Prepariamoci a questo secondo scenario, leggendo questo prezioso volumetto rivelatore. Per essere meno enigmatici e ravvivare la nostra memoria claudicante: Operazione Sophia è stato il nome con cui l’Unione Europea ha istituito una forza navale nel Mediterraneo per stroncare il traffico di migranti. Dopo gli spaventosi naufragi con migliaia di morti nei pressi di Lampedusa, i 28 Paesi che dovrebbero custodire allo stesso modo i confini meridionali dell’Europa aggregarono nel Mare Nostrum una flotta con l’incarico di pattugliare il mare, fermare e arrestare gli scafisti, distruggere le loro imbarcazioni, così da dissuadere i negrieri dall’intraprendere questo mercato di carne umana. Ufficialmente l’Operazione Sophia si è conclusa il 31 marzo scorso. (Dal 1º aprile è stata sostituita dalla missione Irini per l’attuazione dell’embargo Onu sulle forniture di armi alle fazioni libiche). Massimo Polledri, già valoroso parlamentare leghista, ha messo in fila documenti e testimonianze inoppugnabili.
Ha potuto attingere ad audizioni parlamentari, soprattutto ha studiato le comunicazioni riservate, rese di dominio pubblico da WikiLeaks grazie ad atti di pirateria informatica e che di solito suscitano grande scalpore e proteste. Stavolta però, essendo scomode rispetto alle tesi progressiste, erano rimaste intonse. E così l’autore, che di professione è medico a tempo pieno, ha potuto esaminare l’Operazione Sophia quasi osservando le fotografie della Tac. Ha strappato il mantello alto e poetico del bel nome e degli eccellenti propositi. Sotto lo smalto lucente hanno cominciato a svelarsi misteri che hanno ben poco di affascinante. Il corposo sospetto, che meriterebbe approfondimenti in qualche palazzo di Giustizia, è che il marchingegno pensato per impedire lo schiavismo lo abbia reso addirittura più efficiente e con notevoli risparmi da parte dei “fornitori” di migranti, i quali hanno aggiustato le rotte, programmandole perché terminassero giusto nei pressi di natanti Ong, le quali poi le traslocavano su navi militari targate Sophia.
Insomma, Polledri, sostenuto dalla testimonianza di un coraggioso imprenditore della sicurezza in mare, Christian Ricci, disegna la sagoma di una macchina portentosa pagata da noi per portarci in casa africani e asiatici che hanno a loro volta versato un prezzo salatissimo pur di approdare a far disperare noi e (spesso) loro stessi. Insomma, Sophia in minima parte ha obbedito ai dichiarati scopi anti-schiavismo, la sua funzione è in gran parte coincisa con la tratta finale di un servizio taxi. Prima parte orrida, con traversata del deserto e deposito in sordidi magazzini; poi trasbordo su gommoni acquistabili per duecento euro su siti cinesi; appuntamento preordinato con Ong che cercano di salvarne il più possibile; trasferimento su navi militari; sbarco quasi costante in Italia. Questo libro strappa via insomma la maschera all’ipocrisia, ma pochi desiderano la verità.
Il dottor Polledri, neuropsichiatra infantile, è stato mosso nel suo lavoro di ricerca della verità proprio per impedire che minori abbandonati si trasformino in ingranaggi sfruttati a scopo di commozione e di propaganda per commerci ignobili. Non si tratta di essere contro qualsiasi forma di immigrazione – scrive Polledri – ma di essere noi a controllarla sul serio, in forme che rispettino le persone che chiedono di venire da noi o che sono davvero profughi, e chi deve esaminare se riceverli o meno. La mia posizione è più severa della sua. Specie dopo l’emergenza Covid è evidente che la massa di disoccupati italiani, procurati dall’alleanza tra il virus e l’incapacità del governo Conte, non lascia spazio neppure per un pulmino di migranti.
Ma queste sono opinioni. Impossibile invece negare la realtà che Polledri ha fatto affiorare: 1) strutture della Marina italiana hanno addestrato gli equipaggi delle Ong quasi fossero una milizia civile riconosciuta rispetto alle nostre forze armate; 2) le Ong erano collegate con gli scafisti e con le navi Sophia; 3) le Ong non sono pie congregazioni di suore votate alla povertà, ma organizzazioni professionali: per esempio il direttore di Save the Children Usa ha uno stipendio annuo di 365.000 dollari, il doppio di un nostro ammiraglio. Insomma, stringi stringi, Sophia ci ha portato 46.000 migranti al costo di duecento milioni di euro. Era sepolta, ma stanno pensando di farla tornare. Questo volume serve da monito. Andrebbe distribuito in Parlamento e imposto come lettura obbligatoria alla crème degli attici milanesi. Un articolo di Saviano, un capitolo di questo libro di cui aggiusterei solo il titolo, I Misteri del Mediterraneo. Polledri si sottovaluta. Lui un paio di misteri li ha risolti. Correggerei allora così la copertina: I Misteri (svelati) del Mediterraneo. Oppure, con ironia incazzosa: I furbetti del Mediterraneo. Sarà magari per la seconda edizione.