“C’è Salvini: la città è blindata”. E il Pd sfila con gli antagonisti
Due parti contrapposte, un processo importante, il Carroccio mobilitato e l’intera rete “anti” pronta a scendere in piazza. Gli ingredienti di questo primo fine settimana di ottobre a Catania sono di quelli in grado di produrre un piatto piccante.
Si spera non violento. A insaporire la portata ci saranno centri sociali, antirazzisti e via dicendo. Con loro sfilerà pure il Pd, deciso ad andare a braccetto con gli antagonisti per protestare contro il “turismo giudiziario” della Lega.
Di eventi ne sono previsti a bizzeffe, dall’una e dall’altra parte: tre giorni di incontri, dibattiti, iniziative di ogni tipo. La portata principale sarà domani mattina. Salvini dovrà comparire di fronte al Gip Nunzio Sarpietro per la prima udienza sul caso Gregoretti, dove è accusato di sequestro di persona aggravato dei 131 migranti tenuti a bordo della nave nel luglio del 2019. Poi andrà alla vecchia dogana del porto di Catania di fronte agli elettori con il motto “processate anche me”. Dall’altro lato, non lontano dal Tribunale, in piazza Trento, ci sarà invece la manifestazione regionale indetta da “Mai con Salvini Sicilia” con i soliti slogan: basta Cpr, no alla politica razzista della Lega, basta criminalizzazione delle Ong, stop ddl Pillon e via dicendo. Le adesioni, almeno ipotetiche, sono numerose. Si va dal Cobas a Non una di meno, passando per il Movimento Universitario Autorganizzato, i collettivi studenteschi, la Rete antirazzista, la Sinistra Anticapitalista, i centri sociali di Potere al Popolo e anche il PCI (sic!). Altre sigle arriveranno da Messina, Gela, Palermo e Siracusa.
Ieri ha annunciato la partecipazione pure il Pd locale “in silenzio e senza bandiere”. Così come Liberi e Uguali. Assente invece Italia Viva, che ritiene “incivile” si debba chiudere l’intera città “per evitare sommosse perché saranno organizzate manifestazioni contro la Lega”. La decisione del Pd di andare a braccetto con i centri sociali infatti sorprende molti. Innanzitutto colpisce i i diretti interessati, che non vedono di buon occhio l’appoggio del partito di cui fa parte anche l’odiato ex ministro Minniti (“Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle provano a mettere il cappellino sulla grande mobilitazione”, hanno scritto). Ma anche lo stesso Salvini, secondo cui “il Pd si unisce a Catania ai violenti dei centri sociali”.
Solo due anni fa, in effetti, accadde qualcosa di simile nel pieno della vicenda Diciotti. La nave era ancora ancorata in rada quando gli antirazzisti si riversarono in massa per protesta sul porto catanese. Alla fine il corteo finì a botte con la polizia. E il timore è che possa accadere anche domani. La Questura di Catania ha mobilitato circa 500 agenti tra polizia, carabinieri e guardia di finanza. L’ordine è chiaro: “Salvini ha diritto di parlare, come tutti”. La città verrà divisa in zone concentriche, tutte presidiate dalle forze dell’ordine come a creare dei cuscinetti protettivi. Le strade intorno al Tribunale e piazza Trento saranno chiuse per ordine del Comune (“Come se ci fosse un coprifuoco”, dice un esponente di Centro democratico). E il comizio di Salvini sarà all’interno di un’area ben delimitata con pochi accessi.
Diverse fonti di polizia e carabinieri, contattate dal Giornale.it, assicurano che la situazione appare sotto controllo. Il dispositivo di sicurezza infatti è imponente (“praticamente insormontabile”) e gli agenti non sembrano preoccupati. Ma l’allerta è massima. Alcuni poliziotti dicono che la città è “blindata”, lo schieramento “mai visto” se non “nelle grandissime occasioni” e si teme “casino dagli anarchici”. Altre fonti invece parlano di una mobilitazione di uomini simile a quello di una partita di calcio, di contestatori non eccessivamente violenti (“A Napoli sarebbero più aggressivi…”) né troppo numerosi. “Conosciamo i meccanismi: qualche testa calda ci sarà ma sarà limitata. Non succederà niente”, promette una fonte. Tuttavia resta una scintilla potrebbe accedere la miccia, così resta alta “l’attenzione verso i centri sociali particolarmente aggressivi”.
il giornale.it